L’ultima degli ambientalisti: “Defunti trasformati in concime”
Per gli ambientalisti, il compostaggio umano sarebbe vantaggioso anche in termini economici, in quanto meno caro di sepoltura e cremazione
Gerry Freda – Articolo / In California, roccaforte del Partito democratico e degli ambientalisti, è stata approvata lunedì una legge che dà il via libera al “compostaggio umano”, quale pratica funeraria alternativa alla sepoltura e alla cremazione. Il governatore statale, il democratico Gavin Newsom, ha infatti firmato un provvedimento per cui, dal 2027, i cittadini potranno scegliere, per i loro defunti, la “riduzione organica naturale” (Nor), ossia un trattamento post-mortem più green, a ridotte emissioni di carbonio e con un minore consumo di suolo rispetto all’inumazione e all’incenerimento delle salme.
La pratica in questione, già autorizzata negli Stati di Washington, Vermont, Colorado e Oregon, consiste nel collocare il defunto in un feretro lungo circa due metri e mezzo, rivestito in legno e riempito con dei materiali biodegradabili come trucioli di legno, paglia, erbe mediche e fiori. Dopo un periodo compreso tra i 30 e i 60 giorni, il corpo si decompone naturalmente in un terriccio organico, che può essere restituito ai parenti o riciclato in terreni agricoli di conservazione, in una sorta di “ritorno del corpo alla terra“.
La promotrice e prima firmataria del disegno di legge sul via libera al compostaggio umano è stata la deputata democratica Cristina Garcia, membro della Camera bassa del parlamento californiano, giustificando con le seguenti parole lo smaltimento diretto nel suolo dei resti umani: “Con il cambiamento climatico e l’innalzamento del livello del mare come minacce reali per il nostro ambiente, la Nor è un metodo alternativo di smaltimento finale che non contribuirà alle emissioni nella nostra atmosfera. Se ogni residente della California scegliesse la riduzione naturale come rito funerario, risparmieremmo quasi 2,5 milioni di tonnellate di CO2 in soli 10 anni, equivalente all’energia necessaria per alimentare 225mila case per un anno”.
Le proteste della Chiesa cattolica
Oltre a evitare la combustione di fossili e l’emissione di monossido di carbonio nell’atmosfera, il compostaggio umano sarebbe anche, sempre a detta degli ecologisti, vantaggioso per le tasche dei cittadini. Il costo della Nor in California si aggirerebbe infatti tra i 5mila e i 7mila dollari, mentre quello di una cremazione si attesta ad oggi intorno ai 6.028 dollari e, invece, per una sepoltura tradizionale si può arrivare a pagare fino a 7.225 dollari.
La legge statale che dà il via libera a tale pratica funeraria ha però immediatamente scatenato la reazione indignata della Chiesa cattolica, con
Kathleen Domingo, direttrice esecutiva della Conferenza cattolica statale, che ha subito denunciato il pericolo della dispersione dei composti organici ottenuti tramite la decomposizione dei defunti. A detta della Domingo, questa possibile dispersione dei resti umani in luoghi pubblici potrebbe trasformare alcuni terreni in “gigantesche fosse comuni” all’insaputa dei passanti, che rischierebbero di calpestarle. La stessa ha poi aggiunto: “L’uso di questi stessi metodi per la ‘trasformazione’ dei resti umani può creare uno sfortunato allontanamento spirituale, emotivo e psicologico dal defunto. Il corpo umano non è un semplice prodotto usa e getta”.