San Marino: la protesta anti caccia finisce in tribunale
L’ideatrice di #SanMarinoControLaCaccia e quattro attivisti italiani devono rispondere di violenza privata ed ingiuria
di Sara Bucci – Giovedì 29 settembre, davanti al commissario della Legge Simon Luca Morsiani, si aprirà il processo a carico di Francesca Verducci, che da Fiorentino lanciò la campagna #SanMarinoControLaCaccia e ad altri quattro attivisti italiani, che le diedero man forte.
Devono rispondere di ingiuria e violenza privata. I fatti risalgono a fine ottobre 2019, sono in particolare due ed avevano visto contrapposte le ragioni degli attivisti, che con coperchi di pentole in mano e dissuasori acustici per allontanare la selvaggina protestavano per quegli spari troppo vicini alle abitazioni, (con bossoli ritrovati su tetti e terrazzi) e dall’altra quelle dei cacciatori, che ribadivano di esercitare l’attività venatoria così come prevista dalle legge. Il 26 di ottobre gli animi si scaldarono a tal punto che intervenne anche la Guardia di Rocca, ed il nostro operatore tv venne coinvolto suo malgrado, preso a male parole da un cacciatore. Già allora il Presidente Federcaccia Pier Marino Canti, che andò nella zona delle Capanne per convincere i suoi tesserati ad andarsene, parlò di epiteti e provocazioni verbali inammissibili e di possibili vie legali. Evidentemente, non solo una minaccia. Articolo