Prato: Cacciatori vicino alla scuola e alle case a Tavola, il sindaco vieta l’attività venatoria per tutta la stagione

n.t. L’ordinanza in vigore dal 18 settembre al 31 gennaio 2023 dopo esposti, petizioni e denunce dei residenti e dei genitori dei bambini che frequentano la scuola. Il provvedimento sarà notificato personalmente al titolare del capanno di caccia che si trova nella zona. La Regione Toscana ha intanto aperto l’istruttoria per rivedere il piano faunistico-venatorio ed escludere, come chiede il Comune, l’area “antropizzata” di Tavola.

Un’ordinanza del sindaco per vietare dal 18 settembre al 31 gennaio 2023 qualsiasi tipo di attività venatoria nella zona di Tavola. Matteo Biffoni ha firmato il provvedimento che accoglie le richieste dei residenti della zona e dei genitori dei bambini della scuola Salvo D’acquisto e che, di fatto, blocca la caccia in quell’area per tutta la stagione. A tre giorni dall’apertura della caccia, ecco la soluzione che mette al riparo dai rischi derivati dalla presenza dei cacciatori a ridosso delle abitazioni e che scrive la parola fine a proteste, esposti e denunce come quella presentato lo scorso anno dalla proprietaria di un gatto trovato impallinato poco distante da casa.
In materia di caccia è la Regione ad avere la competenza ma il sindaco ha fatto leva sulla possibilità prevista da una legge (regionale) che consente di adottare misure di divieto in forza di motivi di sicurezza pubblica. Il Comune di Prato ha chiesto alla Regione Toscana di rivisitare il piano faunistico-venatorio ed escludere l’area di Tavola, fortemente antropizzata, da quelle in cui è possibile cacciare. L’istruttoria è stata già aperta ma richiederà del tempo e proprio nelle more di questa parentesi interviene l’ordinanza sindacale.
Al provvedimento si è arrivati dopo il lavoro fatto dalla polizia municipale e da quella provinciale in accordo con gli uffici comunali. Il blocco riguarda ovviamente tutti e sarà comunicato attraverso cartelli che saranno apposti entro domenica, ma una notifica personale sarà fatta al proprietario dell’appostamento fisso di caccia che si trova nell’area; a lui sarà imposto di non utilizzare e di inibire l’utilizzo del capanno, pena sanzioni pecuniarie. Sanzioni che saranno naturalmente contestate a chiunque violerà il divieto.
La caccia in quella zona è stata oggetto di discussioni, confronti e riunioni in Comune con gli uffici alle prese con esposti e petizioni. Ora la soluzione.

Lascia un commento