Caccia in Francia

La Francia ha quasi 1 milione di cacciatori e il peso economico di questo settore è stimato in 2,2 miliardi di euro. Al di là delle figure, il mondo della caccia è un mondo passionale e multiforme, spesso di difficile comprensione. Ci sono molte pratiche di caccia, ognuna delle quali ha il suo rituale, la sua ubicazione locale, le sue particolarità tecniche di cui tener conto nel regolamento.

Specie cacciabili

Ci sono 89 specie cacciabili in Francia, suddivise tra selvaggina stanziale, uccelli acquatici e uccelli di passaggio. È il decreto del 26 giugno 1987 che fissa l’elenco delle specie cacciabili. Un decreto del 2 settembre 2016 mira a includere le specie esotiche invasive cacciabili in un decreto separato.

Attualmente esiste una moratoria sulla pittima reale, il chiurlo e la tortora, dato il loro stato di conservazione.

Il quadro giuridico per la caccia

Il quadro normativo è stato successivamente rivisto dalle leggi sulla caccia del 26 luglio 2000 , 30 luglio 2003 , la legge del 23 febbraio 2005 relativa allo sviluppo dei territori rurali che comprendeva diversi articoli sulla caccia, la legge del 31 dicembre 2008 per il miglioramento e la semplificazione della legge sulla caccia , la legge del 12 maggio 2009 sulla semplificazione delle procedure amministrative , la legge del 7 marzo 2012 su varie disposizioni sulla caccia  e la  legge del 24 luglio 2019 sulla creazione dell’Ufficio francese per la biodiversità , modificando le missioni delle federazioni di cacciatori e rafforzando la polizia ambientale .

Le principali modifiche normative apportate dal 2013 al 2020 sono le seguenti.

Nel 2013 :

  • l’attuazione di nuove modalità di esame prima del rilascio della licenza di caccia nonché l’attuazione delle nuove caratteristiche tecniche delle strutture di addestramento e di esame per il rilascio della licenza di caccia;
  • ottimizzazione del sistema di risarcimento dei danni agricoli causati dalla selvaggina di grossa taglia a seguito di un accordo maggioritario tra cacciatori e organizzazioni agricole;
  • il rinnovo delle condizioni per l’affitto da parte dello Stato del diritto di caccia agli uccelli acquatici sul suo demanio pubblico fluviale per il periodo dal 1° luglio 2013 al 30 giugno 2019;
  • il rinnovo delle moratorie sulla caccia alla pittima reale ( Limosa limosa ) e al chiurlo ( Numenius arquata ) fino al 30 luglio 2018.

Nel 2014 :

  • vigilanza rafforzata della pratica della caccia sotterranea;
  • il rinnovo delle condizioni di locazione da parte dello Stato del diritto di caccia nel demanio marittimo pubblico dal 1 luglio al 30 giugno 2023.

Nel 2015:

  • il divieto di utilizzo per la caccia di cani di tipo mastino o mastino;
  • aggiornare i dispositivi abilitati alla caccia;
  • le nuove classificazioni delle specie classificate come nocive, autoctone e non autoctone.

Nel 2016:

  • aggiornare i dispositivi abilitati alla caccia;
  • regolamentazione mediante caccia di specie alloctone classificate come nocive;
  • l’elenco delle specie cacciabili, distinguendo tra specie autoctone e specie aliene invasive.

Nel 2017:

  • l’attuazione di un esperimento di “cinghiale” per limitare i danni alla selvaggina nel Gard;
  • aggiornamento degli statuti delle federazioni di cacciatori.

Nel 2018:

  • l’aggiornamento dei metodi di venery underground e large venery;
  • divieto di trappole per annegamento.

Nel 2019:

  • il rinnovo delle condizioni di locazione da parte dello Stato del diritto di cacciare gli uccelli acquatici nel suo demanio pubblico fluviale;
  • il rinnovo della classificazione delle specie suscettibili di causare danni di gruppo 2.

Nel 2020: 

  • l’istituzione di una gestione adattativa per diverse specie;
  • la possibilità di mantenimento e sospensione amministrativa della licenza di caccia da parte degli agenti di polizia giudiziaria in caso di incidente o grave incidente materiale.

Danno da caccia grossa

Per quanto riguarda il tema del danno da caccia grossa, a seguito del Piano nazionale di controllo dei verri avviato nel 2009, si è deciso nel 2018 di coinvolgere direttamente gli stakeholder interessati per trovare soluzioni praticabili all’interno dei territori, ridurre della metà i danni e garantire la regolamentazione dei responsabili gioco.

A tal fine, il 6 settembre 2018 è stato istituito un comitato per la lotta al danno della selvaggina che riunisce le organizzazioni agricole, i rappresentanti dei cacciatori, le strutture forestali, i comuni forestali, l’Ufficio nazionale per la caccia e la fauna selvatica nonché le amministrazioni nazionali interessate .

Contestualmente, i ministri responsabili dell’agricoltura e dell’ambiente hanno chiesto al Presidente del Consiglio per una missione parlamentare affidata nel novembre 2018 al deputato Alain Péréa e al senatore Jean-Noël Cardoux di definire le modalità operative per ridurre i danni, attraverso associando il mondo agricolo, forestali, cacciatori e servizi dello Stato.
Questa missione ha formulato proposte per migliorare la regolamentazione della selvaggina grossa e ridurre i danni che provoca alle colture e alla rigenerazione delle foreste.

La relazione che delinea tutte le proposte è stata resa pubblica nel marzo 2019.

Il ruolo dell’Ufficio francese per la biodiversità (OFB) 

L’Ufficio francese per la biodiversità (OFB) è un istituto amministrativo pubblico creato il 1 gennaio 2020 e posto sotto la supervisione del Ministero della transizione ecologica e del Ministero dell’agricoltura e dell’alimentazione. 

I rappresentanti della Federazione nazionale dei cacciatori, delle federazioni dipartimentali dei cacciatori e della Federazione nazionale della pesca e della tutela dell’ambiente acquatico rappresentano il 10% dei membri del Consiglio di amministrazione. 

L’Ufficio francese per la biodiversità contribuisce all’esercizio di missioni di polizia amministrativa e di polizia giudiziaria in materia di acqua, aree naturali, specie, caccia e pesca, nonché missioni di polizia sanitaria in relazione alla fauna selvatica. Fornisce inoltre esperienza e assistenza nella valutazione dello stato della fauna selvatica e nella gestione adattativa delle specie. È inoltre responsabile, per conto dello Stato, dell’organizzazione dell’esame del permesso di caccia e del rilascio del permesso di caccia.

Lo stabilimento beneficia di una forte presenza territoriale attraverso i suoi 11 uffici regionali nella Francia continentale, i suoi servizi dipartimentali e i suoi 2.000 agenti sul campo.

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