Pesca a Ledgering: tecnica, prede, attrezzatura 

Immagine-2022-09-11-175956 Pesca a Ledgering: tecnica, prede, attrezzatura 
L'autore - Alex
Appassionato di pesca e sport all'aria aperta sin da bambino, ama passare il suo tempo libero praticando Spinning e scrivendo articoli utili per aiutarti ad ottenere più risultati nelle tue battute di pesca.

By  Alex – La pesca a Ledgering fa parte della famiglia della pesca a fondo (detta anche PAF), cioè quel tipo di pesca che fa affondare l’esca in profondità nelle acque, così da andare a stanare quei pesci grufolatori che abitano i fondali. Fanno parte della pesca a fondo il Surf Casting, il Rock Fishing, e il Ledgering. Si tratta di un tipo di pesca molto versatile nella cattura delle prede, anche di dimensioni importanti. In questo articolo andremo a capire cosa è la pesca a Ledgering, dove praticarla, quali le prede e le attrezzature migliori.

Cos’è la pesca a ledgering e come utilizzarla

Il termine inglese “legde” significa proprio “fondo”, contrapposto a “edge”, cioè “superficie” degli altri tipi di pesca. Come pesca a fondo, cioè un modo di pescare statico, si utilizzano tecniche che permettono all’esca di adagiarsi sul fondo, in modo da stimolare la curiosità di quei pesci che si nutrono proprio andando a cercare le proprie prede sul letto del fiume o sui fondali del lago e del mare. La canna, generalmente, deve essere parallela al terreno o inclinata verso l’acqua, o anche quasi perpendicolare al suolo.

Tipi di pesca a Ledgering

La pesca a ledgering, dunque, si può praticare in mare, dalla spiaggia, oppure lungo i fiumi e i laghi. Due sono le cose importanti da sapere prima di cominciare: il posizionamento di attesa della canna dopo il lancio, differente se si opera in acque ferme o in acque mosse; e il pasturatore, cioè l’esca che rilascia il cibo per i pesci.

Questo tipo di pesca si effettua con attrezzature relativamente semplici, quindi è adatto a tutti gli appassionati, anche ai principianti. Considerando però che, una volta effettuato il lancio, la canna deve essere posizionata nel modo più stabile e sicuro possibile, occorrono alcuni accessori che fungeranno da poggiacanna. La canna, in posizione d’attesa, deve poggiare su almeno due punti:  il calcio della canna può essere poggiato sulla coscia o sul reggicanna del panchetto; l’altro reggi canna va a 3/4 dell’attrezzo, con la canna che va inclinata o tenuta  parallela all’acqua, nel caso di pesca in acque calme.

Se la canna è rivolta verso l’alto, bisogna utilizzare un palo telescopico con la punta a vite per essere fissato al terreno; il calcio della canna andrà appoggiato a terra o su apposito alloggio nel panchetto. Esistono, in ogni caso, una serie di accessori diversissimi, da utilizzare come poggiacanne, alcuni specifici e in comune con altri tipi di pesca. Nulla vieta, tuttavia, di trovare altre soluzioni artigianali. L’importante è che la canna sia stabile e ferma e non semplicemente a contatto con il terreno.

Pesca a ledgering in mare

Per quanto riguarda il ledgering o feeder fishing in mare, esso si pratica utilizzando una canna con una lenza dotata di un piombo pasturatore passante, che poi ha al suo termine un amo. La lenza lavora posizionata sul fondo.

Pesca a ledgering dalla spiaggia

Nella pesca a ledgering dalla spiaggia si può scegliere di posizionarsi non solo direttamente dalla spiaggia, ma anche su un molo o una scogliera. La zavorra deve però essere lanciata a distanza piuttosto ravvicinata, a non più di 60 metri.

Pesca a ledgering in fiume

Il ledgering può essere praticato non solo in acque salate, ma anche in acque dolci come quelle dei fiumi. Le attrezzature dedicate sono di diverso tipo, andando dalle classiche tre pezzi dai 3,60 ai 4,20 metri fino a telescopiche di ottima fattura.

Pesca a ledgering in lago

Rispetto al ledgering di fiume, il ledgering di lago non ha grandi differenze. Le attrezzature possono avere rinforzi in kevlar sulle sezioni. Il manico in sughero è fondamentale per tutti i tipi di pesca, sia in acque dolci che salate.

Prede

Nella pesca a ledgering si possono pescare diverse tipologie di pesci, d’acqua dolce e d’acqua salata. Per quanto riguarda il ledgering dalla spiaggia e in mare, abbiamo la mormora, assidua frequentatrice di ogni tipo di arenile; quindi il sarago, l’ombrina, ritornata a popolare le coste italiane, le varie triglie, i pesci di sabbia come rombi, sogliole e razze. I più fortunati possono anche pescare prede meno frequenti come cefali, boghe, occhiate, tordi. Per quanto riguarda le acque dolci di fiumi e laghi, non possono mancare tra le prede da catturare le carpe, i barbi, le tinche, i carassi. Abboccano anche pesci gatto e siluro, dunque non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Periodo e orario migliore per la pesca ledgering

Il ledgering può essere praticato tutto l’anno e in qualsiasi ora del giorno. Naturalmente i cambi di luce (all’alba o al tramonto) rappresentano una buona occasione per puntare a prede particolari. La primavera rimane il periodo migliore, da fine aprile-maggio fino a tutto giugno i pesci hanno una buona attività. Meglio pescare quando il mare o il lago sono calmi o leggermente mossi, in modo da evitare di creare grovigli sulla lenza. Se comunque esiste una forte corrente, come nel fiume, meglio usare piombi a forma sferica in modo tale da esercitare una maggiore presa sul fondo.

Attrezzatura ideale per la pesca ledgering

Canne, lenze, mulinelli, pasturatori, accessori reggicanna: in genere è questa l’attrezzatura per il ledgering. Tra i pasturatori più utilizzati vi sono quelli a saponetta, oppure a forma cilindrica. I pasturatori sono realizzati in numerosi colori, dal beige al giallo, al verde. Queste attrezzature sono dotate di una piccola sezione di piombo, solitamente tra i 10 ed i 30 grammi, con numerosi buchi che permettono la fuoriuscita delle esche. Per limitare la fuoriuscita dei bigattini, comunque, è possibile aprire e chiudere una piccola fessura con una delicata pressione su un tasto centrale.

Canne da pesca ledgering

Le canne per la pesca da ledgering sono in carbonio oppure possono essere a innesti, a baionetta o a spigot; vi sono alcuni modelli anche in versione telescopica.Le canne normalmente usate e prodotte si possono suddividere in tre tipologie. La prima comprende le canne “light” da utilizzare in acque ferme o poco mosse, con un set di tips marchiati dai 30 ai 60 grammi massimo, di lunghezza mai superiore ai 12 piedi (360 cm). La seconda riguarda le canne “medium”, che possono essere utilizzate indifferentemente nelle acque dolci oppure salata; in genere la lunghezza è di circa 12-13 piedi (360-390 cm) ed è molto versatile perché permette di pescare correttamente non solo in presenza di acque ferme ma anche in acque con correnti moderate.Al terzo gruppo appartengono le canne “heavy o medium-heavy”. In particolare la canna definita come specialist, o barbel rod è dedicata alla cattura del pesce di grosse dimensioni. La continental feeder, invece, è una canna progettata e studiata per il mercato europeo e permette di affrontare le correnti impetuose dei grandi fiumi del Vecchio Continente. Ha buone capacità nei lanci lunghi.

Mulinelli

Ve ne sono di numerosi tipi. In genere i monofili imbobinati nell’uso dei feeder hanno diametri compresi tra lo 0.16 e lo 0.22. I mulinelli da abbinare alle canne vanno dal modello 2500 per le “light” per salire fino a 6000 per le canne heavy. In genere però si usa un classico 4000 che funziona bene per tutte le tipologie di canne, facendo attenzione anche al produttore. Due mulinelli 4000 potrebbero essere molto diversi per peso e caratteristiche.

Montature

A seconda delle condizioni del mare e del vento, il pescatore realizzerà le proprie montature, sulla base anche dell’esperienza. In ogni caso bisogna ricordarsi che in questo tipo di pesca si utilizza il pasturatore oppure piombi speciali che permetteranno di attaccare una palla di pastura. Per evitare che il finale si intrecci col pasturatore, in commercio esistono degli anti tangle, cioè dei tubicini in plastica medio dura che permetteranno di tenere il monofilo distante dal pasturatore, sia nel lancio che nel recupero, in modo da non attorcigliarsi con la lenza o col finale.

Conclusioni

La pesca a ledgering può essere effettuata in acqua dolce o in acque salate. Dopo la pausa invernale riparte di solito con la fine di marzo e gli inizi di aprile. Le belle giornate, col risveglio generalizzato della natura e la fine del letargo per molte specie animali, soprattutto nel nostro caso carpe e ciprinidi, rendono in particolare il periodo primaverile come dei migliori dell’anno.

Sono in tanti i pescatori che si riversano lungo fiumi, laghi, laghetti, carpodromi, spiagge, moli per catturare tanti tipi di pesce come carpe, carassi, scardole, tinche e altri. Questi pescatori stanno utilizzando una tecnica in arrivo dall’Inghilterra, e nata per canali con acque quasi ferme, piccoli fiumi a volte molto pigri, o laghetti.Fondamentale è l’uso del pasturatore, chiamato in inglese “feeder”, tanto è vero che questa tecnica può essere chiamata anche pesca a feeder. Si tratta, dunque, di una tecnica importata dai paesi anglosassoni, ma che ha similitudini con la pesca a fondo che si è sempre praticata in Italia, fin dall’epoca in cui i nostri nonni andavano a cercare di catturare lungo il fiume le prede migliori, lanciando sul fondo lenze piombate ed ami innescati con impasti a base di polenta, oppure utilizzando vermi di terra piuttosto che pesci vivi. E’ alla portata di tutti ed è molto divertente.

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