Rieti, peste suina. Preapertura della caccia vietata nella zona infetta
La preapertura è prevista senza l’ausilio del cane, alle specie cornacchia grigia (Corvus corone cornix), gazza (Pica pica) e tortora (Streptopelia turtur turtur).
“Proprio domenica si sono concluse le ispezioni sul territorio e non è stata trovata nessuna carcassa di animale conducibile alla suina. In tutto il territorio sono presenti 3900 cacciatori, di questi la metà circa parteciperà alla preapertura dei prossimi giorni. Inoltre, non dobbiamo dimenticare, che le zone rosse della provincia sono Cittaducale, Borgo Velino, Castel Sant’Angelo, Antrodoco, Micigliano, Posta, Borbona, Petrella e Fiamignano, dove sarà vietato intraprendere qualsiasi attività conducibile alla caccia”.
Ricordiamo inoltre, che l’esercizio venatorio è consentito ai cacciatori con residenza anagrafica nel Lazio limitatamente al territorio dell’Ambito Territoriale di Caccia dove il cacciatore è iscritto come residenza venatoria e/o come secondo Ambito Territoriale di Caccia e ai cacciatori con residenza anagrafica fuori dal Lazio limitatamente al territorio dell’Ambito Territoriale di Caccia dove il cacciatore è iscritto come residenza venatoria. Gli appostamenti temporanei non possono essere installati prima di tre ore dall’inizio dell’orario di caccia stabilito, dalle ore 5.35 alle ore19.40, e il sito dell’appostamento temporaneo, al termine dell’azione di caccia, deve essere liberato del materiale usato a cura di colui che ne ha fruito. Nei giorni di preapertura, il limite di carniere giornaliero, per ciascun cacciatore, è di venti capi complessivi delle specie autorizzate, salvo quanto previsto per la specie tortora, per cui è previsto un limite di carniere regionale complessivo pari a 5.534 capi per tutta la stagione venatoria 2022-2023, compresa la preapertura.