Foggia: Cinghiali e storni, approvato il disciplinare per la caccia di selezione

Utile per contenere i danni e garantire la sicurezza. La soddisfazione di Cia Puglia: “È necessario procedere a un abbattimento selettivo e controllato dei cinghiali per riportare a livelli di sostenibilità ambientale la presenza di questi animali sul territorio”

La giunta regionale ha approvato l’altro ieri il disciplinare per la gestione della “caccia di selezione” al cinghiale in Puglia. “Un provvedimento atteso da tempo e chiesto a gran voce da CiaPuglia nell’ambito della mobilitazione, indetta da oltre due mesi, a livello regionale”, questo il commento del sindacato degli agricoltori in una nota.

Obiettivo del disciplinare è quello di garantire al mondo agricolo il massimo contenimento dei danni alle produzione agricole, oltre che di garantire la sicurezza durante lo svolgimento delle attività di caccia di selezione. La presenza incontrollata sul territorio di fauna selvatica (cinghiali, lupi, cinghiali, storni), sta determinando annualmente milioni di euro di danni ad allevamenti e coltivazioni, sta mettendo in pericolo anche i residenti nelle campagne, i cittadini e gli automobilisti.

“È necessario procedere a un abbattimento selettivo e controllato dei cinghiali per riportare a livelli di sostenibilità ambientale la presenza di questi animali sul territorio – ha dichiarato il presidente di CIA Agricoltori Italiani di Puglia Gennaro Sicolo -. Ben venga, dunque, l’approvazione, come da noi richiesto, del disciplinare per la gestione della caccia di selezione al cinghiale, superando anche posizioni a dir poco anacronistiche del mondo dell’ambientalismo. E’ grave che alla tutela della vita umana e alla salvaguardia di colture, produzioni e posti di lavoro si anteponga un approccio ideologico e contrario a priori a qualsiasi metodo per fermare la proliferazione senza controllo dei cinghiali”.

Il 3 agosto scorso, inoltre, la giunta regionale ha approvato la autorizzazione al prelievo in deroga dello storno nell’area “Piana olivetata litoranea tra le province di Bari e Brindisi”, e specificatamente nei comuni di Polignano a Mare, Castellana Grotte, Monopoli, Conversano, Alberobello, Locorotondo in provincia di Bari, e nei comuni di Fasano, Cisternino, Ostuni, Ceglie Messapica, Villa Castelli, Francavilla Fontana, San Michele Salentino, Latiano, Carovigno, San Vito dei Normanni, Mesagne e Brindisi in provincia di Brindisi, e nell’area “Fascia pedegarganica della provincia di Foggia”, e specificamente nei comuni di Manfredonia, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Rignano Garganico, Apricena, Poggio Imperiale, Lesina, Sannicandro Garganico e Cagnano Varano in provincia di Foggia.

In generale a riguardo della problematica relativa alla fauna selvatica, Cia Puglia ribadisce come sia necessario: riformare radicalmente la legge 157/1992; riconoscere risarcimenti veri e propri agli agricoltori danneggiati, superando il concetto di indennizzo attualmente in vigore; superare il regime del de minimis e i limiti da esso imposti; prevedere la sterilizzazione dei cinghiali che potrebbe servire a ridurre la presenza di esemplari in circolazione; prevedere la eventuale realizzazione della filiera della carne di cinghiale, previa autorizzazione della filiera corta della carne con la macellazione delocalizzata.

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