Arsoli, invasione di cinghiali, il sindaco ingaggia i cacciatori “selettivi”
Ad Arsoli, storico borgo vicino la città di Subiaco a nord est di Roma, il sindaco arruola i cacciatori “selettori” e i loro cani contro l’invasione dei cinghiali. Nel paese dominato dal castello Massimo cresce la paura per le continue incursioni, soprattutto vicino alle abitazioni di campagna e il primo cittadino corre ai ripari.
“Ho adottato le misure consentite dalla normativa nazionale – spiega Gabriele Caucci, sindaco di Arsoli – ho chiesto aiuto alle squadre dei cacciatori locali di portare i loro cani e di cercare di far allontanare i cinghiali che si presentato a ridosso del paese, prima che accada qualcosa di irreparabile”.
E i primi cacciatori si sono già mossi, naturalmente senza armi al seguito: “E’ assolutamente proibito portare armi e sparare ai cinghiali – dice il sindaco – ci sono già state alcune uscite con i cani e speriamo che la misura adottata possa portare ad un contenimento dell’invasione dei cinghiali”.
Ma il primo cittadino ha chiesto anche aiuto all’Ambito territoriale di caccia ( Atc ) della provincia di Roma per l’invio di cacciatori autorizzati a sparare ai cinghiali naturalmente lontano dal centro abitato.
“Sono già venuti – racconta Caucci – e hanno fatto le prime battute. Non ho avito ancora comunicazione se sono stati abbattuti cinghiali, comunque questi cacciatori definiti selettori sono autorizzati all’abbattimento anche se non è periodo di caccia. Capisco che queste misure sono un po’ come i pannicelli caldi ma in attesa di una normativa nazionale sul problema che riguarda anche grandi metropoli come Roma, sono gli unici provvedimenti che possiamo adottare con la speranza che aiutino non dico a risolvere la situazione ma almeno a contenere lo stato di pericolo per i nostri cittadini”.
Nell’ordinanza del sindaco di Arsoli si fa chiaramente riferimento alla pericolosità del problema: “Nelle aree a ridosso del centro abitato – evidenzia il primo cittadino – si verifica con maggiore frequenza il transito di cinghiali con evidente pericolo per l’incolumità e la salute pubblica ed avendo al seguito numerosi cuccioli possono essere aggressivi per le persone”.
Una campagna quella di Arsoli, ai confini con il Parco Regionale dei Monti Simbruini, densamente abitata: “Ci sono molte famiglie – dice Caucci – e anche molti bambini e la gente ha paura, vogliamo evitare episodi di aggressione alle persone”.
L’annuncio della relativa ordinanza sui cinghiali è finito sulla pagina di facebook del sindaco ed è scoppiata, naturalmente, la bagarre tra i pro e i contro. Per Giuseppe i cinghiali vanno abbattuti, gli fa eco Annalisa che condanna l’abbattimento ed è favorevole all’allontanamento, cosa non condivisa da Elio, “Con l’allontanamento non si risolve niente”.
Ma Milena spiega a tutti come si vive alla periferia di Arsoli con i cinghiali: “La sera possiamo uscire solo con la macchina perché attraversano a branchi – sostiene Milena – non si può nemmeno più camminare a piedi, rischiamo di fare i sepolti vivi”.