Le osservazioni dell’ISPRA al calendario venatorio 2022-2023 della Sardegna
L’Istituto ha fornito il proprio parere in merito soprattutto a specie come la tortora selvatica e il cinghiale
di Simone Ricci – 30 Luglio 2022
L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha fornito il proprio parere in merito al calendario venatorio della Sardegna per quel che riguarda la stagione 2022-2023. Si tratta di 9 pagine complessive in cui l’istituto ha messo nero su bianco le proprie osservazioni, molte destinate a far storcere il naso al mondo della caccia. In particolare, l’ISPRA vorrebbe che la chiusura del prelievo venatorio venga anticipata per specie come il tordo bottaccio (10 gennaio) e la beccaccia (15 gennaio).
Non sono mancate osservazioni anche per quanto riguarda il numero delle specie migratorie abbattibili, con richiesta di riduzione del numero stesso. Per quanto concerne l’apertura della caccia, prevista dal calendario venatorio, recentemente approvato per la Sardegna dal CFR, viene richiesto di posticipare l’apertura della Quaglia al 1° ottobre, rispetto al 18 Settembre oggi previsto, lasciando l’apertura al 18 Settembre solamente per Cornacchia, Ghiandaia e Tortora.
Passando invece alla tortora selvatica, per l’istituto dovrà essere monitorata con il contemporaneo censimento degli abbattimenti. Infine, la caccia al cinghiale ha ricevuto se non altro il beneplacito di ISPRA, intenzionata ad attivare questi abbattimenti tramite caccia di selezione in tutto il territorio della Sardegna.