Lo SPINNING: è la tecnica che fa’ per te?
Salve a tutti, oggi vorrei introdurvi ciò che per me è lo spinning.
Beh, sappiamo tutti (o quasi) che questa disciplina è basata sull’utilizzo di esche artificiali ed incentrata all’insidiare i predatori che si avvicinano o che abitano lungo le nostre coste: ma siamo tanto sicuri che solo il “lanciare artificiali a raffica” basti ad ingannare questi pesci?
Siamo certi che il significato dello spinning (e della pesca in generale) sia solo quello di catturare un pesce? Cosa si fa in una battuta di spinning? Come la si organizza? Come scegliere la nostra attrezzatura? Ecc.
In effetti ho messo troppa carne sul fuoco, ma state sereni, articolo dopo articolo cercheremo di spolpare per bene ogni singola curiosità e tecnicismo.
La vera domanda di oggi è: lo spinning è davvero la tecnica che fa’ per me?
Ecco, bisogna partire dal presupposto che, se volete avvicinarvi a questa tecnica, prima di tutto dovete innamorarvi della natura che vi circonda: credetemi, non è una cosa scontata nei “pescatori”.
Di certo vi starete chiedendo il perché di tale affermazione: ebbene, in una battuta di spinning spesso si lancia e si sta’ in pesca 2-3 ore (o anche di più in base alla nostra disponibilità) per ottenere 1-2 catture; è ovvio che dipende dalla situazione, io stesso ho avuto giornate in cui ho fatto decine di catture in poco tempo e giornate in cui usciva un pesce in 3-4 ore (oltre a diverse giornate di vuoto totale ovviamente).
Cosa vuol dire questo? Vuol dire che spesso staremo in pesca per tanto tempo prima di goderci un combattimento che, al contrario di tecniche leggere come la bolognese, spesso dura veramente poco: le canne ed i mulinelli da spinning infatti sono molto potenti e ci permettono di portare a guadino o di eseguire un “landing” dalla spiaggia in pochissimi minuti (se non secondi) di predatori importanti.
In breve se non amassimo la natura, se non ci rilassassero il suono del mare e la brezza che ci accarezza (cos’è tutta questa poesia immotivata?) tutto diverrebbe noia, addirittura quasi stress, ed a quel punto persino una cattura diverrebbe sterile, priva di senso proprio: capito perché tanti (spesso invogliati dagli youtubers che mostrano solo le loro big catture) dopo poco tempo rinunciano?
Perchè il rapporto tra il tempo trascorso in pesca e quello trascorso nei combattimenti è davvero sbilanciato verso il primo e molti, che ahimè non sanno assaporare la bellezza del mare, vorrebbero solo grosse catturare a raffica.
Ecco cos’è per me lo spinning: sorpresa, una botta di adrenalina improvvisa all’interno di un meraviglioso momento di intimità tra me ed il mare.
Oh attenzione, tolti i sentimentalismi, lo spinning resta estremamente soddisfacente, tecnico e complesso oltre che, a livelli più alti, estremamente personalizzabile!
Infatti ogni canna ha un comportamento proprio, una “azione” specifica che noi dovremo imparare a conoscere, studiare (vi annuncio sin da subito che proprio sulle canne ed i mulinelli da spinning saranno i prossimi 2 articoli) e scegliere in base alle nostre esigenze di pesca: sembrerà strano, ma anche un mulinello va’ saputo usare ed abbinare, si, proprio quei mulinelli che spesso ho sentito dire ‘essere tutti uguali’ sono in realtà ognuno una macchina a sé stante.
E poi, cosa da non sottovalutare, ognuno di noi ha un “polso” con una sensibilità totalmente personale.
E gli artificiali? Beh quelli sono un’infinità.
Esistono delle macro-categorie che hanno delle sotto-categorie che a loro volta hanno delle sotto-categorie e che…vabbè, ci siamo capiti.
Poi ogni marchio mette un tocco personale per caratterizzare forma, movimento, visibilità, rattling, galleggiabilità, affondabilità e chi più ne ha più ne metta.
In parole povere vi annuncio sin da subito che una cosa essenziale nello spinning è scegliere pochi (o comunque non troppi) artificiali buoni che dovrete conoscere meglio delle vostre tasche: dovrete arrivare a visualizzare il movimento di quell’esca che si muove sott’acqua pur non vedendola fisicamente!
“Vabbè, questo parla di fantascienza” penserete; in realtà scoprirete che tutto verrà in automatico man mano che imparerete a conoscere l’attrezzatura.
Infatti il comparto pescante nello spinning è caratterizzato da pochissime parti elastiche (tenetelo ben in mente anche quando parleremo della scelta di un buon mulinello) dove (idealmente) l’unica parte flessibile è proprio la canna.
Cosa vuol dire? Vuol dire che, con un’attrezzatura ben calibrata (cosa che impareremo a costruire assieme), riuscirete a sentire attraverso la canna ogni singola vibrazione e sensazione che l’artificiale ci trasmette attraverso l’acqua anche con 100 e più metri di filo fuori.
Credetemi, se riuscirete ad ottenere questo, anche il modo di muovere un’esca vi verrà quasi spontaneo.
Per i pesci invece? Beh, loro attaccano per fame, territorialità, curiosità, nervosismo (si, ci sono degli artificiali e delle colorazioni che ad alcuni predatori fanno partire l’embolo): alcuni pesci addirittura (come ad esempio le lecce amia) attaccano la preda per stordirla prima di attaccarla di nuovo per mangiarla, ecc.
Perché dico questo? Perché, prima di capire come muovere un’esca (dopo aver capito il perché della scelta di tale artificiale), bisogna capire il perché dobbiamo muoverla in quel modo in base al predatore che cerchiamo di insidiare e le sue abitudini di caccia.
Ognuno di loro ha un modo caratteristico di combattere ed ognuno di loro, soprattutto, è bellissimo, stupendo nella sua perfezione e nelle abilità che l’evoluzione gli ha concesso nel tempo.
Ecco perché la loro vita va rispettata anche in cucina oltre che nei loro ultimi attimi: mi sono schifato più e più volte nel vedere “pescatori” maltrattare un pesce (oltre che a dirgliene di tutti i colori manco fosse il vicino di casa stronzo) prima di lasciarlo morire di asfissia in un angolo sotto il sole.
Questo è un appello che vi faccio con il cuore: rispettate la vita di questi stupendi animali anche quando stanno per morire di fronte a voi; io addirittura ho quasi un rito in cui, prima di ucciderli umanamente, li ringrazio quasi commosso per lo splendido ricordo del combattimento che mi hanno donato.
Ecco, passeremo tante ore in pesca, ma una cosa posso assicurarvela con assoluta certezza: non dimenticherete mai neanche un singolo combattimento.
Ci vediamo ad articoli più tecnici,
Stay tuned. articolo