“Contradaioli assassini” animalista a processo a Siena

Il presidente Caporale è accusato di diffamazione dopo le querele di Comune e e Consorzio: prima udienza il 17 giugno

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Walter Caporale, presidente Animalisti, rinviato a giudizio per gli attacchi al Palio

Siena (articolo) – Aveva paragonato i contradaioli ad “assassini e pedofili” nel corso della trasmissione radiofonica ’La Zanzara’ su Radio 24, condotta dal giornalista Giuseppe Cruciani. Era il 3 luglio 2020, il giorno del vuoto perché il Covid aveva impedito che si celebrasse il rito più sacro per la città, il Palio di Provenzano. Provocarono dunque una sollevazione popolare le parole pronunciate dal presidente degli animalisti italiani Walter Caporale. E per quelle frasi sprezzanti, nei confronti dei senesi e della loro Festa, Comune e Consorzio per la tutela del Palio presentarono querela per diffamazione.

Il pm Serena Menicucci ha condotto l’inchiesta, chiudendo un anno fa gli accertamenti sulle affermazioni choc di Caporale dove, a suo avviso, si ravvisava il reato di diffamazione. Poi la citazione diretta a giudizio per cui il 17 giugno a Siena si aprirà il processo. “Depositerò la lista dei testimoni chiedendo di ascoltare anche Cruciani – annuncia l’avvocato degli animalisti – ma chiameremo anche un veterinario che si occupa di cavalli per dimostrare che le affermazioni non erano infondate. Poi l’esame dell’imputato”. La sensazione è che si approfitterà del processo per ribadire le accuse di sempre nei confronti della Festa proprio nei giorni in cui riparte. Anche ieri infatti un nuovo attacco: “Nel Palio muore un cavallo ogni anno, il sindaco” di Siena “mi ha querelato e sono stato rinviato a giudizio. Il Palio è una crudeltà perché i cavalli non possono correre in quel tratto di piazza. Ci vediamo in tribunale, sono contento”, le parole di Caporale che, incalzato dai conduttori, spiega una nota della trasmissione La Zanzara, ha aggiunto: “Chi rispetta il cavallo non ama il Palio”. Alla richiesta di scuse nei confronti del sindaco Luigi De Mossi, il presidente di Animalisti Italiani ha poi aggiunto: “Chiedo scusa a chi? Agli assassini?”. La città non potrà, né dovrà accettare, l’ennesimo affronto alla sua dignità, alla sua civiltà e alle sue tradizioni.

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