Da Benelli un’edizione limitata del 121 per celebrare Bruno Civolani
Con 100 pezzi finemente incisi di un fucile che è un’icona della produzione armiera italiana Benelli ha voluto elogiare l’inventore del sistema di ricarica inerziale di Mattia Volpi
E così Benelli, nel 2022, a cento anni dalla nascita dell’ingegner Bruno Civolani che fu ideatore e sviluppatore del sistema inerziale che tanto slancio tecnico e commerciale dette a questo fucile e all’intera produzione della casa urbinate, ne celebra il genio con un’edizione limitata di soli 100 pezzi di straordinario fascino. Si tratta del Benelli 121 SL80 BRUNO CIVOLANI Limited Edition.
Un’arma capace di emozionarmi
Ho la fortuna di possedere un 121 originale e, quando in occasione della sua presentazione a Eos mi sono trovato di fronte al Bruno Civolani Limited Edition, una scossa di emozione mi ha attraversato. È stata una sensazione intensa di sorpresa, perché non immaginavo che nel 2022 avrei visto un omaggio al mitico 121 e sopratutto al suo creatore, di bellezza, perché le edizioni limitate di Benelli sono straordinariamente eleganti, curate, inconfondibili per stile.
E poi c’è stata anche un’emozione più profonda, perché al di là della tecnica, della bellezza, del brand, della tecnologia, il fatto che Benelli abbia deciso di omaggiare in modo così straordinario un suo ingegnere, una sua persona, mi ha fatto pensare a quante storie ci siano dietro ai fucili che ognuno di noi desidera, utilizza e ama, e a come si intreccino i ricordi più belli delle nostre giornate di caccia con lo studio, la tecnica, l’amore per il proprio lavoro che nel corso di molti decenni ha coinvolto tanti uomini e tante donne.
Le caratteristiche del Benelli 121 Bruno Civolani
Il Benelli 121 Bruno Civolani I riprende le linee e le caratteristiche del capostipite da cui discende. Si tratta di un fucile che ho sempre considerato proiettato avanti, nel disegno così come nella filosofia. Risulta fine, agile, con astina rastremata perché libera dal dover ospitare sistemi di recupero gas o molle, camera di scoppio da 70mm perché così era in origine, chiusura ovviamente a svincolo inerziale, bindella ventilata su canna da 70 cm rigorosamente con strozzatura fissa 2 stelle e un peso che si ferma alla soglia dei 3,100 kg.
Ma è un fucile celebrativo e alle scelte estetiche è stato dedicato il meglio. I legni sono in uno straordinariamente bello Grado 5 finito a olio, la carcassa è in ergal incisa con tecnica laser e finita a mano in modo artigianale. Ed è nelle incisioni che è custodita la dedica che Benelli ha pensato per Civolani e per la sua storia.
Sul lato destro della carcassa il genio, il pensiero: il volto di Bruno Civolani è affiancato da quelli di due geni della tecnica come Galileo e Newton, i tre personaggi si stagliano su uno sfondo di formule matematiche scritte a mano che sembrano fluttuare nell’aria con, in oro, un globo e il pendolo, simboli e fil rouge del principio dell’inerzia che ha governato il loro studio.
Dal lato sinistro della carcassa le incisioni, invece, sono rivolte all’uomo Bruno Civolani: i luoghi emblematici della sua vita sono descritti dalle torri di Bologna, quelle della Garisenda e quella degli Asinelli, dove Civolani nacque appunto nel 1922, e dai torricini del palazzo ducale di Urbino, dove da sempre fa sede Benelli e dove Civolani lavorò per lunghi e proficui anni. E poi la natura, la caccia, rappresentata da quattro fagiani in volo che simbolicamente uniscono le due città.
Infine, sul dorso della carcassa, il nome Bruno Civolani è inciso tra i due anni, 1922 e 2022, simbolo di questa edizione. Con una bellissima e ricca decorazione dorata che rappresenta il Sole con l’aquila di Montefeltro, la stessa effige che si trova raffigurata sul soffitto della biblioteca del palazzo ducale di Urbino.
Insomma, per me questa edizione limitata del 121 rappresenta il perfetto elogio alla visione con la quale il genio Civolani e Benelli si sono proiettati attraverso lo studio e l’intuizione in un futuro che li vede ancora contemporanei e protagonisti.