Piano lupi, si ritorna a parlare di cattura, caccia e abbattimento. L’ira delle associazioni animaliste.

Comparotto dell’Oipa: “Non comprendiamo come mai il ministro parli di possibili abbattimenti invece di promuovere e sostenere azioni di prevenzione”

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, rispondendo ad una interrogazione sui danni dei lupi sugli allevamenti, in aula parlamentare, non ha escluso l’eventuale loro abbattimento, ha parlato anche di proteggere la specie, tutto dipenderà da uno studio che si concluderà a febbraio.

Ha menzionato la possibilità deroghe su caccia e abbattimento e cattura dei lupi su piano regionale e subregionale. Il suo intervento ha suscitato stupore e reazioni di molti, in particolare le associazioni a difesa degli animali.

Oipa: Abbattimenti selettivi e caccia rafforzino le specie invece di contenerle

“Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, invece di prefigurare deroghe per la cattura e l’abbattimento delle specie protette, come il lupo, dovrebbe pensare e agire per la tutela della biodiversità”. Questa l’osservazione del presidente dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), Massimo Comparotto, riguardo a quanto affermato dal ministro nel rispondere a un’interrogazione sul tema della gestione del lupo. “Comprendiamo che, come al solito, agricoltori e allevatori lamentino danni causati dalla fauna selvatica e che Cingolani debba rispondere alle richieste di chi li rappresenta, ma non comprendiamo come mai il ministro parli di possibili abbattimenti invece di promuovere e sostenere azioni di prevenzione. Le misure di prevenzione e la custodia responsabile degli animali d’allevamento servono proprio a evitare qualsiasi tipo di predazione, ma purtroppo tali metodiche non sono applicate da chi poi chiede i risarcimenti pubblici”.

L’Oipa ricorda che è stato dimostrato dalla ricerca scientifica come gli abbattimenti selettivi e, più in generale, la caccia rafforzino le specie invece di contenerle e auspica che il ministro Cingolani protegga le specie animali anche in una visione “green” del nostro territorio. “All’estero molti turisti sono attratti proprio dalla ricchezza di una biodiversità tutelata e valorizzata. Auspichiamo che l’Italia non venga vista invece come la terra dove si uccidono anche le specie protette”, conclude Comparotto.

LAV: Non è tollerabile ritornare a uccidere lupi, dopo 50 anni

“Tutti i precedenti inquilini del Ministero dell’Ambiente hanno sempre intuito che uccidere i lupi non ha alcun senso dal punto di vista della prevenzione dei danni, chiediamo quindi al Ministro Cingolani di cancellare ogni ipotesi di aprire una nuova ‘caccia ai lupi'”. Lo dichiara in un comunicato Massimo Vitturi, responsabile LAV, Area Animali Selvatici. “Il Ministro della Transizione Ecologica Cingolani, rispondendo alla Camera a una interrogazione sul nuovo “Piano di conservazione del lupo”, fermato da associazioni e Regioni poiché prevedeva la ripresa dopo oltre 50 anni delle uccisioni legali dei lupi, ipotizza incredibilmente l’apertura di una stagione di deroghe alla protezione della specie: potrebbero quindi a breve essere permesse catture e uccisioni di lupi”. Il Ministro, definendo “interessante” il piano di gestione dei lupi della Provincia di Trento, ha detto che “potranno essere valutate azioni e interventi differenziati su base regionale e subregionale, e ciò potrà prevedere anche deroghe per la cattura e abbattimento delle specie protette”.

“Non è tollerabile – scrive la Lav – che la Provincia di Trento, che ha ampiamente dimostrato la sua totale inadeguatezza nel favorire la convivenza con gli orsi, venga ora presa ad esempio per gestire quella con i lupi. Numerosi progetti europei sono stati finanziati nel nostro Paese proprio per individuare i migliori sistemi di prevenzione per favorire la convivenza fra i lupi e le attività umane che si svolgono sui loro territori. Il Ministro non può gettare nel cestino questo patrimonio costruito nel corso degli anni e che ha dimostrato tutta la necessaria efficacia nel ridurre i danni da predazione”

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