Leishmaniosi a Bologna, un uomo contagiato. E’ allarme
Una forma dermatologica della malattia riscontrata su una persona del luogo. Allertati i padroni di cani
di GABRIELE MIGNARDI – Scheda Leishmaniosi in cane e uomo: cosa è, quali sintomi ha
Bologna, 6 ottobre 2021 – La Leishmaniosi torna a colpire una persona in Valsamoggia e a Monteveglio scatta l’indagine sulla diffusione di questa grave malattia che colpisce i cani e tanti altri animali selvatici, ma che può anche essere trasmessa all’uomo con esiti che in passato proprio in Valsamoggia hanno registrato forme gravi e anche decessi.
LA SCHEDA / Leishmaniosi in cane e uomo: cosa è, quali sintomi ha
Non questo è il caso diagnosticato lo scorso luglio in un soggetto adulto che ha manifestato la versione cutanea della Leishmania e che di conseguenza è stato sottoposto a cure specifiche senza particolari conseguenze. Ed è anche assai probabile che il contagio risalga addirittura allo scorso anno e che solo dopo approfonditi esami diagnostici con biopsia e prelievi ematici presso l’ospedale Sant’Orsola si sia arrivati alla diagnosi relativa ad una lesione cutanea fastidiosa, evidente, ma inizialmente resistente ad ogni cura dermatologica.
Questo caso ha però fatto scattare (come previsto dalle linee guida regionali) le indagini su tutti i cani iscritti all’anagrafe e residenti nel raggio di 300 metri dall’abitazione del soggetto colpito, come spiega l’Azienda Usl di Bologna: “Sono stati estratti 94 proprietari di cani residenti in prossimità del caso umano di Leishmaniosi a cui sono state inviate in settembre le lettere per invitarli a fare eseguire i prelievi sui loro cani con lo scopo di individuare eventuali soggetti infetti. Il prelievo può essere eseguito o presso i loro veterinari di fiducia o negli ambulatori del servizio veterinario della Asl. Si è ritenuto opportuno far partire in questo periodo le lettere in quanto l’estate non è un periodo favorevole per questo tipo di indagini e anche per aspettare che fosse trascorso il periodo di maggior rischio di trasmissione della malattia dagli insetti alla popolazione canina”.
Il dottor Renato Todeschini, responsabile del settore prevenzione malattie infettive dell’area della montagna bolognese spiega che negli ultimi due anni il trend della diffusione della Leishmania è calante, e che questo potrebbe essere l’effetto delle campagne di prevenzione e delle azioni di controllo puntuali messe in atto ogni volta che si presenta un caso o che si teme la recrudescenza in particolare nelle zone storicamente interessate dalla patologia, come appunto la Valsamoggia: “C’è anche da dire che negli ultimi due anni, forse come effetto delle limitazioni indotte dalla pandemia, abbiamo registrato un calo dei casi in territorio metropolitano. E anche gli studi condotti con l’Università e l’istituto zooprofilattico hanno migliorato la conoscenza delle dinamiche e quindi della prevenzione”.