Toscana: Carcassa di lupo positiva al parassita Trichinella
Può essere presente nella carne di suini e cinghiali e trasmettersi all’uomo. L’invito a cacciatori e allevatori a una maggiore sorveglianza.
Nella carcassa di un lupo, morto per incidente stradale in provincia di Arezzo, è stata rinvenuta una positività per Trichinella, a seguito di una analisi da parte della locale sezione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana (laboratorio ufficiale).
La Trichinella è un parassita che può essere trasmesso alle persone attraverso l’alimentazione con carni infestate. La malattia nelle persone può essere anche grave.
La positività nel lupo, animale carnivoro che può alimentarsi con carcasse di animali selvatici di varie specie, non esclude quindi il sospetto che possano esserci sul territorio soggetti di altre specie (selvatiche o domestiche) positive a questo parassita. Alcune di queste specie (suini e cinghiali) possono giocare un ruolo epidemiologico nella trasmissione all’uomo attraverso le proprie carni.
Si ritiene, quindi, necessario rinnovare le indicazioni, date già in passato ai cacciatori e agli allevatori di suini per autoconsumo, ribadendo anche a tutti i consumatori che è necessario sottoporre a completa cottura, fino al cuore del prodotto, le carni dei cinghiali abbattuti a caccia per autoconsumo, che non hanno avuto controlli veterinari.
Nel caso non si conosca la provenienza di carni di suini o cinghiali è sempre necessaria la cottura al cuore del prodotto.
Il settore regionale della Prevenzione Collettiva, di comune accordo con l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e Toscana, l’Area funzionale di sanità pubblica veterinaria dell’Asl Sud Est e il settore regionale Faunistico Venatorio, ha deciso di innalzare ulteriormente il livello di sorveglianza, già attivo sulle specie selvatiche sensibili (lupo, cinghiale, volpe , tasso eccetera).
Nei prossimi giorni, nel comprensorio, dove è stato trovato il lupo risultato positivo, sono già stati messi in calendario incontri tra le Autorità sanitarie, i responsabili delle squadre dei cacciatori e gli Ambiti territoriali di caccia (Atc), per sensibilizzare ulteriormente tutto il settore venatorio su questa tematica. La campagna di informazione e prevenzione verrà comunque rafforzata su tutto il territorio regionale.