LA SPEZIA: Merli usati per la caccia, scattano il sequestro di 17 esemplari e tre denunce

Eseguiti dieci controlli da Forestali e Asl. Il bilancio: cinque sanzioni e tre deferimenti. Alcune gabbie erano troppo piccole, due merli sono morti.

Immagine-2021-06-09-180235 LA SPEZIA: Merli usati per la caccia, scattano il sequestro di 17 esemplari e tre denunce

I Carabinieri forestali ed il personale Ispettivo della Asl hanno effettuato alcuni controlli finalizzati a verificare eventuali violazioni alla legge sulla caccia da parte di cacciatori autorizzati alla detenzione di richiami vivi per fini venatori. Fino ad ora sono stati eseguiti 10 controlli, complessivamente su 84 esemplari di richiami vivi, in seguito ai quali sono state elevate cinque sanzioni amministrative per violazioni al Regolamento Regionale per un importo complessivo superiore ai 3mila euro. Gli interventi sono avvenuti in provincia della Spezia.
In tre casi è scattata la denuncia e in due casi il sequestro di 17 esemplari di richiami vivi. Durante gli accertamenti è stato constatato che gli uccelli spesso venivano detenuti all’interno delle piccole gabbie utilizzabili, secondo quanto previsto dal Regolamento Regionale, solo durante il periodo di caccia e all’interno delle quali gli uccelli sono impossibilitati mantenere le buone condizioni fisiche e soprattutto subiscono importanti vincoli al movimento.
“La detenzione continuativa in gabbie così piccole provoca gradi sofferenze agli uccelli, tanto da configurare il reato contravvenzionale di detenzione in condizioni non compatibili oppure, nei casi più gravi, il più grave reato (delitto) di maltrattamento animali – si legge in una nota dei Carabinieri forestali -. Ispra, quale organo consultivo a livello scientifico e tecnico indicato dalla legge sulla caccia, già nel 2013 ha espresso un parere nel quale ritiene adeguate voliere con dimensione dell’ordine di un metro ed in grado di ospitare due o tre esemplari e raccomanda che la detenzione degli esemplari nelle piccole gabbie per la caccia sia limitato solo alle fasi di spostamento ed utilizzo in terreno di caccia”.
“Al tutto si aggiunge l’applicazione della cosiddetta “chiusa” ossia gli esemplari in primavera ed estate vengono privati della luce naturale per alterarne il fotoperiodo ed indurre l’animale a cantare a settembre e ottobre come se fosse primavera.
A conferma della sentita problematica, alcune Regioni come il Piemonte hanno vietato l’utilizzo di richiami vivi per la caccia – prosegue la nota -. Il naturale tentativo di movimento degli uccelli confinati in gabbie troppo piccole comporta urti e traumi contro le pareti ed il soffitto della gabbia stessa, come si è riscontrato nel caso di due esemplari di merlo trovati con vistose ferite e parti di corpo, senza piume. Questi merli erano inoltre privi di anello e quindi probabilmente prelevati in natura, sono stati sequestrati e affidati al Centro Recupero fauna Selvatica gestito dall’ENPA di Campomorone. Purtroppo le sofferenze inflitte a uno dei due merli erano tali da averne procurato la morte il giorno seguente”.


Articolo – Mercoledì 9 giugno 2021 alle 13:52:06