Piano gestione tortora, cacciatori pugliesi: «La Regione si attivi subito per trovare un accordo»
Il piano – afferma il ministero per la Transizione Ecologica – «è imprescindibile per mantenere la caccia aperta». Le associazioni venatorie pugliesi scrivono a Emiliano e a Pentassuglia.
In assenza di un adeguato piano di gestione della tortora selvatica, appare ineludibile una moratoria” della caccia.
Lo scrive, nero su bianco, il ministero della Transizione ecologica, dopo che la Conferenza delle Regioni non ha raggiunto un accordo sulla programmazione del prelievo.
Sulla vicenda interviene la Cabina di Regia Unitaria delle associazioni venatorie pugliesi (vi aderiscono Federcaccia, Enalcaccia, AnuuMigratoristi, Arci Caccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Italcaccia, Ente Produttori Selvaggina e Caccia Pesca Ambiente) che in una lettera indirizzata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e all’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, chiedono alla Regione di «attivarsi affinché anche la nostra Regione si adoperi al meglio per raggiungere un accordo in sede tecnica con le altre regioni e province autonome per l’adozione di un unico e al livello nazionale “Piano di gestione della tortora selvatica Streptopelia turtur”».
«Tale scelta – spiega la Cabina di Regia in una nota – permetterebbe di ovviare la “paventata” moratoria dell’attività venatoria sulla specie», oggetto di prelievo in Puglia soprattutto in pre-apertura, «a fronte di ”un mancato accordo raggiunto in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano” o peggio ancora sulla base di una semplice “raccomandazione” rivolta dalla Commissione europea in data 22 gennaio a tutti gli Stati Membri di “adottare misure adeguate per garantire la conservazione delle specie in declino o in cattivo stato di conservazione”».