Veneto: incomprensibili le ragioni del ricorso presentato da alcune associazioni ambientaliste contro il calendario faunistico venatorio 2020-2021
(AVN) – Venezia, 24 agosto 2020
“Risultano davvero incomprensibili le ragioni del ricorso presentato da alcune associazioni ambientaliste contro il calendario faunistico venatorio 2020-2021, alla vigilia delle giornate di preapertura: il calendario di questa stagione venatoria è il medesimo dello scorso anno, frutto di un lungo e approfondito lavoro istruttorio, che ha coinvolto Regione, Province e Ispra, nel rispetto dell’ambiente, delle normative europee e nazionali, della consistenza numerica delle diverse specie e del diritto dei cacciatori ad esercitare la loro passione”.
Così reagisce l’assessore regionale all’Agricoltura e alla Caccia alla notizia che alcune associazioni (Lipu, WWF, E.N.P.A , LAV e LAC) hanno presentato ricorso contro la delibera di Giunta n. 764 del 16 giugno 2020 che regola la stagione venatoria 2020-21. In particolare, le associazioni chiedono di fermare l’abbattimento, nelle giornate di preapertura, delle specie gazza, ghiandaia, cornacchia grigia e nera, nonché della tortora selvatica.
“Trovo del tutto strumentale e immotivata l’impugnativa di tali associazioni – prosegue l’assessore – dato che le specie e la quantità di capi cacciabili quest’anno sono le stesse degli anni precedenti. Forse gli attivisti delle storiche sigle dell’ambientalismo hanno guardato più al calendario elettorale, cioè al prossimo appuntamento del 20-21 settembre, che a quello venatorio che, ripeto, ha superato il vaglio del massimo istituto nazionale di tutela ambientale”.
“Il ricorso mi sembra una mossa illogica, sia nei tempi – visto che sarà ben difficile che le misure cautelari del Tribunale arrivino prima che si concludano le giornate di pre-apertura che iniziano il prossimo 2 settembre – che nei contenuti, dato che la Regione non ha cambiato una virgola sulle disposizioni che regolano l’attività dei cacciatori rispetto al precedente calendario faunistico-venatorio, che non è stato impugnato, né tantomeno sospeso”, conclude l’assessore.