Pistoia: Fa discutere il ritardo nel lancio della selvaggina. E sulla rete gira video di fagiani-polli

Patrizio Zipoli va all’attacco del presidente dell’Atc: “L’intero comitato di gestione ha ormai dimostrato incapacità e inaffidabilità nel gestire denaro pubblico”.

Nel mondo venatorio valdinievolino si continua a discutere di ripopolamenti in vista della prossima apertura. Intanto sulla rete circola un video ripreso in via delle Gavine a Borgo a Buggiano dove si vede un branco di fagiani che si comporta esattamente come dei polli d’allevamento. Nel frattempo Patrizio Zipoli ex rappresentante del Comitato di gestione Atc Pistoia si rivolge al presidente Damiani parlando di “fuori tempo massimo”: “la selvaggina stanziale sarebbe dovuta arrivare come negli ultimi 20 anni, entro la fine di luglio”. Zipoli rimprovera anche il fatto che non sono state comunicate le motivazioni per questo ritardo. “Un appello anche all’ufficio caccia della Regione Toscana – prosegue Zipoli – Credo sia doveroso che alla luce dei fatti, vengano presi provvedimenti con la presidenza dell’Atc 11 Pistoia ma anche con l’intero comitato di gestione, che ha ormai dimostrato pubblicamente, incapacità e inaffidabilità nel gestire denaro pubblico proveniente dal mondo venatorio”.

PATRIZIO ZIPOLI, L’UOMO “ILLUMINATO” DAL PADULE

giu17_padule Pistoia: Fa discutere il ritardo nel lancio della selvaggina. E sulla rete gira video di fagiani-polli

Il personaggio è un uomo che ha fatto della sua vita una “missione”, diciamo che se San Paolo fu illuminato sulla via per Dama­sco e capì che la sua vita doveva dedi­carla a Dio, Patrizio Zipoli, pontigiano Doc, fu illuminato al Casin del Lilllo nel padule di Fucecchio, e a soli 41 anni, nel 2002 decise di dedicare la sua vita a chi in un certo senso gliela aveva sal­vata, lo aveva in qualche modo porta­to sulla retta via, allontanandolo da un momento un po’ turbolento, dove il gioco d’azzardo e l’alcol, erano un po’ troppo vicini a lui. Così Patrizio entra a far parte realmente dell’ecosistema del padule di Fucecchio, decidendo di aprire le porte del Padule al mondo, andando contro la mentalità popola­re di alcuni cittadini, amministratori, ambientalisti e cacciatori che vede­vano il padule come un qualcosa da tenere per sé, da proteggere, da tene­re in gabbia senza forse vedere quel­lo che Patrizio sognava e in parte ha realizzato e sta realizzando: una gran­de risorsa turistica, che poteva dare forza all’economia della Valdinievole. Nacque cosi, grazie a lui, l’associazio­ne Valpoca, motore trainante per la promozione del padule. Ecco che il barchino tradizionale usato solo per la caccia diventava un mezzo per por­tare la gente a visitare il Padule a fare vedere questa bellezza unica e straor­dinaria. Patrizio ha messo a disposizio­ne del Padule la sua esperienza di la­voro per anni nell’ambito del turismo: è stato infatti vice direttore alla Grotta Giusti di Monsummano Terme, ha avu­to attività commerciali, è stato in Ger­mania, Inghilterra e Francia a lavorare nell’ambito turistico. E cosi è iniziata la sua missione, una missione rischiosa perché il Padule per sopravvivere de­ve anche mantenere l’antica tradizio­ne della caccia perchè in realtà sono proprio i cacciatori che mantengono vivo il padule. Del resto tra novembre e febbraio chi andrebbe in Padule se non loro? E infatti loro lo puliscono, lo coccolano, lo mantengono, lo fanno sopravvivere e Patrizio lo fa vedere al mondo. Grazie a lui trasmissioni come Sereno Variabile, GEO&GEO, Linea Ver­de sono venute in Padule, Anche la Berretta Armi ha fatto un calendario distribuito in tutto il mondo e diversi spot, e poi due i film girati proprio nel padule, Le Mondine e Maria Goretti, e volete sapere la verità? Le attrici si sono innamorate del Padule e forse anche dello Zipoli, perché ogni tan­to ritornano per immergersi in quei silenzi, dove il sarello è vero sta mo­rendo ma Patrizio Zipoli continua la sua missione. Patrizio ci dice: “Pensa i più noti giornalisti d’Italia sono ve­nuti qui a scoprire questa risorsa. Con Open Week per esempio si è mosso molto, io ho fatto sempre il pieno e ho visto persone davvero meravigliate di fronte a una tale bellezza naturale”. Insomma Patrizio qual’ è il tuo sogno?

A questo domanda Patrizio socchiude gli occhi e lascia rispondere il cuore:

“Io spero e sogno che questo am­biente possa avere la gratificazione che merita sotto l’aspetto venatorio, turistico e di tutela e conservazione dell’ambiente. Io qui vedo davvero la creazione di posti di lavoro per tanti giovani che sono obbligati a fuggi­re senza prendere in considerazione quello che esiste a due passi da casa e che tanto amiamo perché lo sentia­mo nostro. Quest’amore deve esser l’incentivo per aiutarmi a spalancare sempre di più le porte al padule.

Bravo Patrizio e grazie!

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