Sant’Ambrogio sul Garigliano: Emergenza cinghiali arriva l’ok alle battute di caccia per eliminarli
Per ogni battuta non si potranno abbattere più di 3 esemplari e i nominativi dei cacciatori saranno comunicati al Comune, ai Carabinieri e alla Polizia Provinciale.
I cinghiali hanno le ore contate. Presto si svolgeranno battute di caccia volte ad ucciderne tre alla volta. L’emergenza è stata affrontata con decisione durante la riunione indetta dall’Amministrazione del sindaco Sergio Messore martedì pomeriggio e al termine lo stesso primo cittadino ha firmato e divulgato l’ordinanza che dà mandato ai cacciatori dell’ambito territoriale di caccia FR2 di abbattere i pericolosi animali selvatici, sempre più numerosi e minacciosi per la popolazione, visto che da tempo non si fanno più scrupolo di avvicinarsi anche in pieno giorno alle abitazioni, per non parlare del pericolo per gli automobilisti.
Alla riunione straordinaria, che si è tenuta presso la sala consiliare hanno preso il comandante della Polizia Provinciale di Frosinone Pietro D’Aguanno, il vice presidente dell’Atc Fr/2, il maresciallo Valente della stazione dei Carabinieri di Sant’Apollinare, numerosi cittadini, tantissimi proprietari e coltivatori di campi spesso devastati dai cinghiali, cacciatori. L’ordinanza adottata è sicuramente una delle prime in tutta la provincia di Frosinone, ma anche a livello regionale, e potrebbe essere presto seguita da altre amministrazioni, perché l’invasione dei cinghiali è un problema comune.
Nel documento, che tiene conto di diverse prescrizioni emanate nelle sentenze di vari tribunali amministrativi italiani e che delega all’Atc di Frosinone di individuare di volta in volta i cacciatori che dovranno dare vita alle battute di caccia, si dispone in particolare l’abbattimento dei cinghiali per trenta giorni. Per ogni battuta non si potranno abbattere più di tre cinghiali e i nominativi dei cacciatori che saranno coinvolti nelle diverse circostanze saranno comunicati al Comune, ai Carabinieri e alla Polizia Provinciale.
«Ci auguriamo – ha detto Sergio Messore – che l’ordinanza possa rasserenare gli animi tra cacciatori e coltivatori che devono remare nella stessa direzione.
Essa sia un primo passo: da questa collaborazione ci aspettiamo tanto, in questo spirito ci siamo assunti la responsabilità di firmarla».