E’ morto Bruno Modugno, ex conduttore del Tg1 e grande Cacciatore.

Lavorò in Rai, come autore e conduttore, per trent’anni. Dal 2004 a Sky nel canale monotematico Caccia e Pesca, aveva 87 anni.

morto a Roma Bruno Modugno, giornalista e scrittore che lavorò in Rai per trent’anni come autore e conduttore, volto, per un triennio, anche del neonato Tg1. Aveva 87 anni. Dal 2004 era autore e testimonial del canale monotematico Caccia e Pesca su Sky e autore e conduttore delle rubriche ‘Parliamo di caccia’ e ‘Andiamo a caccia’. Modugno è stato il primo presidente della Federazione Italiana Discipline con Armi Sportive e da Caccia. Per il lavoro svolto e per i successi ottenuti sui campi di tiro internazionali era stato insignito dal presidente della Repubblica dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine ‘Al Merito della Repubblica italiana’. 

Nato a Roma il 28 gennaio 1933, Bruno Modugno ha esordito come cronista nei quotidiani e rotocalchi, poi inviato, nel 1964 ha iniziato a collaborare con la Rai. Per trent’anni è stato autore e conduttore di programmi culturali e di grandi contenitori quotidiani di intrattenimento: ‘Racconti dal vero’, ‘Pianeta’, ‘Due per Sette’, ‘La Parola e l’Immagine’, ‘Arcobaleno’, ‘L’Estate è un’Avventura’, ‘Quel giorno di festa’. E’ stato coautore con Folco Quilici e Carlo Alberto Pinelli di una grande serie come ‘L’Alba dell’Uomo’. Dal ’76 al ’79 ha condotto il Tg1 delle ore 13,30.

I documentari e il successo come scrittore

Modugno ha girato numerosi documentari dedicati alla ricerca etnologica, all’avventura, agli animali e all’ambiente. Ha scritto soggetti e sceneggiature per il cinema e la tv, il copione del musical di Gianfranco Reverberi liberamente tratto dalla commedia ‘La Presidentessa’ e i testi di numerose canzoni. Insieme a Folco Quilici e Carlo Alberto Pinelli ha scritto il film per la Mgm ‘Il Dio sotto la Pelle’, la cui sceneggiatura, pubblicata dalla Minerva Italica, gli ha valso il Premio Bergamo nel 1976. Ha scritto un libro di racconti (‘Roma by night’, Vbe, 1958), saggi e alcuni romanzi. Con il suo primo romanzo, ‘Re di Macchia’ (Rusconi Editore, 1977), era entrato nella cinquina del Premio Strega ed ha vinto il Premio ‘Un Libro per l’Estate’ e il Premio Nino Capodieci-Siracusa. Dalla storia di un cacciatore del romanzo di debutto è stato tratto l’omonimo film, da lui stesso scritto e diretto (Filmstudio-Mediaset). Con il suo secondo romanzo, ‘Cento scalini di buio’ (Rusconi editore, 1979) ha vinto il Premio Vallombrosa. Con il suo terzo romanzo, ‘Cacciatore d’ombre’ (Vallecchi, 1984) ha vinto il Premio Città di Piombino e il Premio Cypraea. L’ultimo romanzo, che conclude la quadrilogia maremmana, è ‘Ballata Saracena’ (Editoriale Olimpia, 1999).“

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