Degli Angeli (M5S): “Maggioranza arrogante”

Il consigliere pentastellato spiega: “Ci sono numerose forzature che vanno al limite della costituzionalità. Si rischiano infrazioni che peseranno sulle tasche dei cittadini”.

“È una vergogna che ci fa arretrare in ambito europeo ed è soprattutto una decisione che verrà richiamata dalla Corte Costituzionale”. Così esordisce il consigliere del M5S di Regione Lombardia Marco Degli Angeli dopo la scelta del Consiglio di bocciare le 5 pregiudiziali di costituzionalità presentate dal M5S sulla legge di semplificazione in tema caccia. “Una maggioranza arrogante e supponente che se ne frega delle leggi. Troppe volte – ha chiarito il consigliere – si è cercato di utilizzare delle leggi di semplificazione per inserire questioni che nulla hanno a che fare con le semplificazioni. Al contrario ci sono numerose forzature che vanno al limite della costituzionalità. Si rischiano infrazioni che peseranno sulle tasche dei cittadini”.

Il consigliere Degli Angeli si è focalizzato su un punto in particolare, il PDL 118 relativo alla caccia del cinghiale per la quale è previsto l’utilizzo di visori notturni. Spiega il consigliere pentastellato: “Assieme alla Legge 503 del 1981, nel DPR 8 settembre 1997, che attua la direttiva europea “Habitat”, viene espressamente indicato un divieto dall’Art 10: quello che esclude dispositivi di mira per tiri notturni comprendenti amplificatori/convertitori di immagini elettroniche così come sono vietate fonti luminose artificiali e i mezzi di illuminazione bersagli. Alla luce di queste normative – chiarisce Degli Angeli – riteniamo ci siano forti violazioni inserite in questa modifica di legge. Le nostre rimostranze e segnalazioni di incostituzionalità trovano confronto nella Giurisprudenza della suprema  Corte di Cassazione penale con numerose sentenze che includono fonti di illuminazione tra i mezzi di caccia non ammessi nell’attiva venatoria”.

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“È vergognoso – chiosa Degli Angeli – derogare alla legge nazionale per favorire il bracconaggio, che è un reato penale. Soprattutto – conclude – è avvilente che si costringa il Consiglio regionale, in un momento difficile come questo, a perdere tempo su scelte che vanno contro la Costituzione e le norme europee e hanno un impatto solo negativo sui territori e sull’ambiente. La salvaguardia della biodiversità  è un principio che va protetto e tutelato”.

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