Torcicollo – Jynx torquilla L.
foto di Pallotta Luigi
Classificazione sistematica e distribuzione
Classe: Uccelli
Ordine: Piciformi
Famiglia: Picidi
Genere: Jynx
Specie: J. torquilla L.
Specie ampiamente diffusa in Europa ad eccezione delle regioni centro-meridionali della Penisola Iberica e delle regioni settentrionali di Francia, Germania e Gran Bretagna; in Italia è ampiamente distribuita al centro-nord, più localizzata al sud e nelle isole.
Presenta 7 sottospecie: Jynx torquilla torquilla, Jynx torquilla sarudnyi, Jynx torquilla tschusii, Jynx torquilla mauretanica, Jynx torquilla chinensis, Jynx torquilla himalayana e Jynx torquilla japonica.
Caratteri distintivi
Peso medio: 35-37 grammi
Lunghezza: 20 cm circa
Apertura alare: 31 cm circa
Piumaggio screziato dominato dai colori grigi e bruni. Ventre più chiaro. Piume del vertice del capo erettili. Becco più corto che negli altri Picidi e di forma conica. Coda lunga e arrotondata, ma non rigida come nei Picchi tipici. Piedi come nei picchi: due dita avanti e due dietro.
Biologia
La livrea estremamente mimetica del Torcicollo ne rende difficile l’avvistamento e di conseguenza il segnale principale del suo arrivo in primavera è rappresentato da suo caratteristico richiamo, per certi versi simile a una sorta di “risata”. Il Torcicollo frequenta ambienti alberati caratterizzati però dalla presenza di ampi spazi aperti come parchi urbani, frutteti, incolti alberati, boschi radi. La nidificazione ha luogo nelle cavità naturali degli alberi o nei nidi abbandonati scavati dai picchi. Qui la femmina depone di solito una sola covata formata da 7 a 11 uova che si schiudono dopo circa 2 settimane di incubazione. Dopo altre 3 settimane i piccoli ormai svezzati abbandonano il nido.
Si arrampica sui tronchi e si posa sui rami. Volo ondulato come quello delle allodole. A differenza degli altri picchi, il Torcicollo cerca il cibo sul terreno e la sua alimentazione è strettamente insettivora (in particolare è ghiotto di formiche).
Il suo singolare nome è dovuto allo strano sistema difensivo usato contro i predatori: allunga il collo, gonfia le penne della testa e si muove lentamente avanti e indietro. Il predatore crede di avere a che fare con un pericoloso serpente e spesso abbandona l’attacco.