Vera la notizia uccelli morti a Roma, ma non c’entra il 5G
Gli uccelli morti ritrovati a Roma sono un fatto reale e concreto, ma il 5G non c’entra nulla.
La notizia degli uccelli morti ritrovati a Roma è vera, nessuno lo mette in discussione: trattasi, però, di un fatto che si è verificato lo scorso 4 febbraio a ridosso del viale del Policlinico e per effetto delle forti raffiche di vento che si abbatterono sulla Capitale, come su tutta la regione Lazio. Come riportato da ‘bufale.net‘, l’evento continua a rimbalzare sulle pagine di alcuni portali, che correlano erroneamente il fatto agli impianti 5G di ultima costruzione, come se le onde elettromagnetiche del nuovo standard di rete avesse causato la morte di quei volatili. In realtà, invece, la dipartita degli animali era da imputare alla caduta di un platone, avvenuta proprio di fronte il Policlinico Umberto I, che aveva, peraltro, visto coinvolto anche un passante, purtroppo rimasto ferito. L’evento degli uccelli morti ritrovati a Roma può essere ricostruito così: buona parte sono deceduti per il forte impatto col suolo, altri perché travolti dalle macchine.
Fu il forte vento a causare la morte di quei volatili
L’incidente si era verificato lo scorso 4 febbraio intorno alle ore 19: le Forze dell’Ordine intervenute sul posto avevano provveduto a richiamare chi di competenza per mettere in sicurezza il resto dei volatili rimasti in vita. La notizia degli uccelli morti ritrovati a Roma, che ripetiamo essere vera anche se verificatasi lo scorso 4 febbraio, è stata resa attuale per procurare un allarmismo infondato in relazione agli impianti 5G di ultima generazione, secondo alcuni responsabili della dipartita degli sfortunati animali (morte che, al contrario, sappiamo essere stata causata dalle forti raffiche di vento che si abbatterono su Roma e sul Lazio in generale). Si trattò di tramontana, e non certo di onde elettromagnetiche, tra l’altro esercitate ad un’intensità variabile e ad una distanza relativamente grande.
Il 5G non è il mostro da combattere: non è responsabile della diffusione del Covid-19
Al di là della notizia degli uccelli morti ritrovati a Roma, al 5G si è perfino imputato il diffondersi del Coronavirus attraverso l’applicazione al fenomeno della teoria di Rudolf Steiner, basata sul concetto dell’Elettroporazione. Il 5G, secondo alcuni improbabili esperti, sarebbe capace di rendere permeabili le cellule da parte dell’agente patogeno, che avrebbe così vita facile nell’insinuarsi nel nostro organismo per poi sfociare nell’infezione che purtroppo tutti noi abbiamo imparato a conoscere ed a temere in questo periodo. Come vi spiegavamo in questo articolo dedicato, l’elettroporazione in genetica molecolare consente il trasferimento di molecole di acido nucleico nelle cellule a seguito della somministrazione di potentissimi campi magnetici (nulla a che vedere con le radizioni emesse dal 5G, che sono di intensità variabile) a distanze brevi (diverse senz’altro dalle distanze che si interpongono tra i nostri corpi e le infrastrutture di rete). La notizia degli uccelli morti ritrovati a Roma non ha niente da spartire con il 5G (la causa furono le forti raffiche di vento di quei giorni), come pure il nuovo standard di rete, in assenza di evidenze scientifiche che provino il contrario, non è da ritenersi responsabile nella diffusione del Coronavirus in Italia e nel mondo.