Cacciatori braccati dai guardiaccia venuti dal nord! Per loro la quarantena non vale?

Ida Trofa | La caccia e l’anti bracconaggio al tempo del Coronavirus. L’ennesima testimonianza di un filtro anticontagio che non funziona. Negli ultimi giorni sono giunti sull’isola alcune squadre di meglio noti “guardiacaccia”. Unità sbarcate dal continente e dalle più disparate località italiane con lo scopo di scovare tra gli amanti della caccia (tantissimi) possibili bracconieri e cacciatori di frodo. I paladini della fauna, sarebbero intervenuti per preservare le specie locali. A decine i controlli, in alcuni casi, ci raccontato i cacciatori ischitani, hanno fatto irruzione nelle abitazioni per verificare se nei pozzetti frigoriferi fossero conservati esemplari uccisi e poi congelati. In altri le persone trovate in ambito rurale sono state pedinate fino a casa.
Senza volere entrare nel merito dell’eterno scontro tra cacciatori e paladini del “mondo libero dalla caccia”, l’interrogativo che ci inquieta riguarda l’emergenza sanitaria nazionale in atto. Riguarda le sue restrizioni ed i limiti di mobilità.
Queste unità antibracconaggio hanno seguito tutti i protocolli necessari per arginare o meglio evitare il contagio da Covid-19? Chi e come ha verificato che tutti i presidi anticontagio siano stati posti in essere? In giro per terre e boschi senza mascherine, senza guanti e senza presidi… Ma chi li ha chiamati a questi….
Parliamo di persone giunte dal nord Italia, evidentemente in dispregio all’attuale normativa. Costoro non devono rispettare alcuna normativa? Non devo essere posti in quarantena come recitano le ordinanze sindacali made in Ischia? Non devono farlo pur essendo stati anche lontani dall’Isola da più di 48 ore?
Possono entrare e uscire dalle case degli ischitani, mettere le mani ovunque nelle abitazioni rappresenta un utile profilassi sanitaria per la prevenzione del virus?
Siamo davvero sicuri che debbano giungere squadre anti bracconaggio dal nord Italia o da qualsiasi altra parte del mondo per preservare gli uccelli locali e qualche coniglio da fosso? I nostri militari di istanza ad Ischia, i Carabinieri Forestali della Stazione di Ischia non intervengono già in maniera pervicace ed attenta?
Noi pensiamo di sì e pensiamo anche non ci sia necessità di esporre anche chi pratica la caccia quale arte venatoria a inutili rischi! Durante la stagione venatoria dell’anno scorso, infatti, sono state numerosissime le infrazioni da parte di persone che si allontanano fortemente dalle rigide regole imposte nei confronti di chi intende imbracciare una doppietta. E sono stati proprio i nostri forestali a scovarli assieme al Nucleo Cites di Napoli e Soarda di Roma, la Sezione Operativa antibracconaggio e Reati in danno degli animali. Ora in piena Pandemia è opportuno e sicuro consentire questi accessi a unità operative provenienti in località ad alto rischio di contagio?
Come sempre assistiamo a due sei e due misure. Un metodo che come sempre premia chi sa cavalcare l’onda del Coronavirus. Le regole come stai so avendo modo di renderci conto ad Ischia valgono solo per i fessi.
Ad Ischia, il mondo della caccia, è in gran parte vissuto attraverso un profondo legame con la natura, gli animali, l’allevamento e la cucina. Non è solo abbattimento di animali selvatici, richiami e trappole fuori legge o sparatorie fuori calendario venatorio. Purtroppo è cosi che molto spesso viene disegnato è rappresentato all’esterno della nostra isola verde. Il mondo della caccia è soprattutto rispetto.
Ed anche in questa triste fase da COVID-19 i cacciatori ischitani stano subendo l’onta ed i riti maggiori. Senza alcuna tutela, sotto il vessillo di uno pseudo ambientalismo, ora più che mai dannoso se chi deve salvaguardare la natura non rispetta le regole anticontagio (?) e per di più giunge da zone focolaio ad alto rischio. L’isola si chiude a tutto, al turismo, alla gente, ai suoi conterranei emigrati, a chi possiede una seconda casa sotto il falso mito della tutela sanitari, ma si perde nei dettagli delle autorizzazioni in deroga e delle leggerezze. Il caso dell’antibracconaggio è uno di questi. Il Virus non legge sulle divise o attraverso le bandiere anzi…

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