Averla uccello impalatore
Perfino il nome risulta difficile da pronunciare, eppure è un uccello che probabilmente non dimenticherete presto, visto l’abitudine a infilzare le sue vittime. Avèrla, un uccello come tanti, delle dimensioni di un passero, anzi, tecnicamente si tratta proprio di un passeriforme, appartenente alla famiglia dei Laniidi per la precisione. Il suo nome ha origini latine, dalla contrazione di avis querulla, letteralmente «uccello lamentoso». Si tratta di un animale dalle abitudini rapaci, come testimonia il suo becco robusto ed incurvato. Ma questo uccello dall’apparenza mite ha un metodo di caccia unico: infilza le sua preda su spine e rametti spuntati, o qualsiasi altra estremità appuntita che trova in natura.
Non solo insetti
Questa sua particolare abitudine le è valsa il soprannome di uccello impalatore, e ne esistono diverse specie anche in Europa, dove la più grossa, l’avèrla maggiore o Lanius excubitor, può arrivare fino a 24 cm di lunghezza. La loro dieta non si limita agli insetti ma comprende anche rane e perfino piccoli roditori.
Ma è l’avèrla piccola a guadagnarsi il posto di uccello più sanguinario, non è raro infatti rendersi conto di essere vicini ad uno di questi uccelli accorgendosi del piccolo cimitero di animali impalati di cui si circondano. In effetti il nome dell’intera famiglia, Laniidi, deriva anch’esso dal latino, ma stavolta dalla parola Lanius, o macellaio, per come lascia le sue prede.
Uccelli particolarmente intelligenti
Questo comportamento ha lasciato intendere che i Laniidi siano in grado di usare strumenti a livello molto basilare, capacità che non si riscontra spesso fuori da un ristretto numero di animale particolarmente evoluti.
In Italia comunque possiamo stare abbastanza tranquilli, non è molto diffusa, anche se alcune specie tendono a nidificare in tutto il nostro paese, per poi svernare in Africa. In ogni caso queste specie tendono ad essere insettivore, e non è raro trovare tratti di filo spinato con infilzate cavallette o rospi. Uno spettacolo veramente macabro, non trovate?