Como: Il sindaco di Laglio lancia l’allarme cinghiali
Allarme cinghiali a Laglio, un post su Facebook del sindaco Roberto Pozzi richiama le istituzioni a una maggiore vigilanza. “Nel 2003 – scrive il primo cittadino della località lariana scelta da George Clooney come meta di villeggiatura nella sua proprietà di Villa Oleandra – è comparsa la Sars (Sindrome respiratoria acuta grave), che dai pipistrelli si è trasferita agli zibetti e poi all’uomo. Nel 2009 si è diffusa una epidemia causata dal virus H1N1, nota come influenza suina, trasmessa dagli uccelli ai suini e poi passata all’uomo. Nel 2012 è comparsa la Mers, (Sindrome respiratoria del Medio Oriente), trasmessa dai pipistrelli ai cammelli e, in seguito, all’uomo. Nel 2014 anche il virus responsabile di Ebola, già individuato a metà degli anni ’70 e trasmesso dai pipistrelli della frutta, ha acquisito la capacità di trasferirsi direttamente da uomo a uomo. Dal dicembre 2019 e lo sappiamo più che bene, ha fatto la sua comparsa il nuovo covid 19. Anche in questo caso per una trasmissione del virus da animale a uomo. Detto questo non potrà restare sorprenderci la possibilità che un nuovo virus possa manifestarsi con il medesimo passaggio tra più specie animali sino a fare il salto di specie e arrivare all’uomo, in un prossimo futuro. La condizione perché ciò possa accadere è rappresentata dalla promiscuità di animali selvatici, con animali d’allevamento. La diffusione incontrollata di cingniali ci preoccupa molto”.
“Pare siano poco meno di 2 milioni gli esemplari di cinghiali stimati, in Italia – dice ancora Pozzi – Anche sulle nostre montagne, sino alla vicina Svizzera, questo assatanato riproduttore, infesta i boschi, fa razzia di orti, di tutte le coltivazioni, devasta il territorio montano. Infine, questo suino selvatico, arriva a scorrazzare tra le nostre case, in cerca di cibo, a contatto con la fauna locale. Il cinghiale deve essere oggetto di importanti azioni di limitazione con immediate campagne di abbattimento che vadano ben oltre le normali azioni di contenimento di questi anni. Credo sia necessario un intervento a livello nazionale che valuti, senza sottovalutazioni, la serietà del problema e la necessità di efficaci, urgenti, interventi a tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Un’altra specie da tenere monitorata e oggetto di campagne attive di contenimento è rappresenta dai cervidi. Questi animali, di certo più simpatici del suino ma altrettanto deleteri per le colture, capita di trovarli anche lungo la statale e possono essere causa di incidenti stradali con conseguenze anche serie. La valorizzazione e tutela dell’ambiente passa attraverso queste precise azioni di tutela preventiva e necessita di programmi mirati per il recupero del territorio montano. Non ci stancheremo di sottolinearlo, ognuno deve fare la sua parte a cominciare dai proprietari dei fondi, una volta tenuti come il giardino di casa e ora, spesso, abbandonati all’incuria”.