Emergenza cinghiali nel Vibonese, il comitato scrive alla Regione
Missiva all’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo per trovare subito una soluzione al problema che mette in ginocchio un intero settore.
Non si fermano i danni ai terreni agricoli di tutto il vibonese causati dai cinghiali. Enormi perdite aumentate in questi giorni di emergenza da coronavirus anche per via delle limitazioni agli spostamenti, venute in parte meno solo nella giornata di ieri quando la presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, ha deciso di firmare un’ordinanza per consentire lo svolgimento delle attività agricole e quindi gli spostamenti per raggiungere orti, terreni, campi e fondi agricoli. Dal canto suo, invece, il comitato “Per il contenimento del cinghiale” ha indirizzato una missiva all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, chiedendogli un incontro urgente per illustrargli dettagliatamente i pericoli ed i danni causati dal proliferare dei cinghiali – in particolare a Maierato, Sant’Onofrio, Filogaso, Pizzo, Francavilla, Monterosso, Polia, ma anche nel resto del Vibonese – e suggerire gli opportuni provvedimenti da adottare. Una precedente missiva inoltrata alla presidente della giunta regionale, Jole Santelli, non ha invece trovato al momento risposte.
“Da anni le aziende agricole subiscono danni incalcolabili e decine di esse sono state costrette a chiudere. Vi sono, inoltre, rischi sanitari poiché molti cinghiali sono affetti da tubercolosi e pericoli per la pubblica sicurezza in quanto – sostengono dal comitato – gli incidenti stradali provocati da questi animali sono all’ordine del giorno. Confidiamo nell’inversione di rotta proclamata dalla presidente Santelli al momento della sua elezione per poter finalmente veder attuate le nostre proposte, frutto di anni di monitoraggio del territorio, al fine di arginare il nefasto fenomeno. Dal 2017 lottiamo per denunciare l’emergenza cinghiali. Siamo stati ricevuti dai precedenti delegati regionali all’agricoltura, nonché dai prefetti di Catanzaro e Vibo Valentia, ma da tutti abbiamo ottenuto solo mere promesse, puntualmente disattese”. La missiva è firmata dal presidente del comitato, Eugenio Fristachi e dal vice Vincenzo Lazzaro, oltre che dai membri del direttivo fra cui sindaci, imprenditori e avvocati, in rappresentanza di oltre mille tra agricoltori e allevatori. L’emergenza cinghiali, dunque, non accenna a diminuire e oggi si pagano scelte sbagliate compiute a metà anni ’90 e in buona parte del decennio a seguire, quando per venire incontro alle esigenze dei cacciatori e delle loro associazioni, la Provincia di Vibo si è resa protagonista di numerose immissioni di cinghiali sul territorio con risultati ora sotto gli occhi di tutti.