Trentino: Tutela dell’ambiente e grandi carnivori

Quando la caccia tutela la natura: il modello Trentino, il contributo dei cacciatori nella governance del territorio
Articolo – Informare, sensibilizzare, superare i pregiudizi e raccontare chi sono davvero i cacciatori e qual è il loro ruolo nella gestione del territorio. È stato questo il filo conduttore dell’Assemblea dei rettori delle riserve, svoltasi questa mattina al Centro Congressi Interbrennero di Trento, all’interno dell’Associazione Cacciatori Trentini.
All’incontro ha partecipato anche l’assessore provinciale all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca Roberto Failoni, accompagnato dal dirigente del Servizio faunistico Alessandro Brugnoli.
Portando i saluti del presidente della Provincia e dell’intero esecutivo, l’assessore ha sottolineato l’importanza di una comunicazione efficace per far conoscere ai cittadini trentini l’impegno quotidiano dei cacciatori e il valore del loro contributo alla tutela dell’ambiente.
A proposito della nuova sede dell’Associazione, Failoni ha annunciato che la Giunta provinciale ha appena risolto le questioni urbanistiche necessarie, con l’intenzione di procedere a breve con il finanziamento dell’opera, per offrire una sede adeguata a un’associazione che opera da sempre al servizio del territorio e della comunità.
Durante l’assemblea, si è parlato anche dei prossimi passi sul fronte normativo. Nei prossimi giorni, il calendario venatorio sarà portato all’attenzione della Giunta, mentre sono in dirittura d’arrivo gli ultimi incontri per definire il nuovo piano faunistico.
Centrale anche il tema dei grandi carnivori, su cui – ha assicurato l’assessore – la Provincia mantiene massima attenzione in ogni sede istituzionale. Tra le priorità dell’amministrazione anche la semplificazione burocratica e il rafforzamento del dialogo tra cacciatori e Corpo forestale.
“Il Trentino rappresenta un modello a livello nazionale per la gestione della caccia”, ha affermato nel suo intervento il presidente dell’Associazione Cacciatori Trentini, Matteo Rensi, affiancato dal vicepresidente Ettore Bertò, dal direttore Ruggero Giovannini e dallo stesso assessore provinciale. Rensi ha sottolineato come l’attività venatoria, svolta in forma volontaria e responsabile, contribuisca concretamente alla conservazione degli ecosistemi, generando benefici per la fauna e la biodiversità e riducendo costi che altrimenti graverebbero sull’intera collettività.
Il presidente ha anche evidenziato la sfida culturale che i cacciatori stanno affrontando: combattere la disinformazione, superare i luoghi comuni e promuovere la figura del “cacciatore gestore”, competente e consapevole del proprio ruolo nel delicato equilibrio naturale. Ha infine rimarcato l’importanza della collaborazione con la Provincia su temi cruciali come la semplificazione amministrativa e la gestione del lupo, il cui impatto sulle popolazioni di ungulati è sempre più evidente.
Alcuni numeri: l’Associazione Cacciatori Trentini conta oggi quasi seimila iscritti, con un’età media di 55 anni. Un dato incoraggiante arriva dalle nuove generazioni, con oltre 300 domande presentate in occasione degli ultimi esami per aspiranti cacciatori. I recenti censimenti evidenziano una stabilità nella presenza degli ungulati, anche se in alcune aree si registra un lieve calo di cervi e caprioli.