Murelli (Lega): «Psa, maggior ruolo alle Atc dei cacciatori per contenere cinghiali»
La senatrice in commissione con il commissario alla Peste suina Filippini: «A Bologna, zona non infetta, fondi della Regione superiori di 3,5 volte rispetto a Piacenza. Presenterò un’interrogazione al ministero dell’Agricoltura»

Articolo – «Occorre dare un maggiore ruolo alle Atc e ai cacciatori, perché sono loro che conoscono i nostri boschi e territori. Troppo spesso si chiamano per il recupero dei cinghiali, ma hanno pochi riconoscimenti e margini operativi. Ad esempio, quando si rinviene una carcassa viene inviato il solo veterinario che non è in grado di recuperarla e allora si chiamano i cacciatori. Inoltre, vorrei capire perché i fondi regionali per il contenimento dei cinghiali o le barriere sono stati distribuiti alle altre province dell’Emilia Occidentale come a Bologna o Rimini, dove non c’è un’emergenza. Presenterò un’interrogazione al ministero dell’Agricoltura».
Lo ha affermato la senatrice Elena Murelli, capogruppo della Lega in commissione Sanità e lavoro, dopo alcuni quesiti posti a Giovanni Filippini, direttore generale della Salute animale del ministero della Salute e commissario straordinario alla peste suina africana (Psa), che era martedì scorso in audizione nelle commissioni del Senato riunite (Industria e agricoltura, Sanità e lavoro) per spiegare le strategie sulle nuove emergenze relative alla diffusione della malattia.
Il commissario ha illustrato le zone che sono state perimetrate in varie regioni per limitare gli spostamenti degli animali e sottolineato la necessità di aumentare la biosicurezza e il depopolamento, mantenendo le azioni sotto uno stretto monitoraggio per evitare che l’infezione fuoriesca dalle aree colpite e si espanda in territori ancora non toccati dalla malattia.
La senatrice ha ricordato che Piacenza e Parma sono state indicate dal commissario come punti critici da quando sono stati ritrovati animali infetti, che hanno costretto molte aziende ad abbattere suini. Anche se, ha spiegato il commissario, la zona a maggior rischio, quella di restrizione, si trova tra Brescia, Cremona e Mantova dove ci sono numerosi allevamenti suinicoli con 4 milioni di maiali.
Murelli ha chiesto spiegazioni sui tempi di pagamento delle sovvenzioni dirette e indirette alle aziende agricole e allevatori «in quanto ci sono aziende piacentine che aspettano il pagamento da luglio. È, poi, necessario aumentare la soglia degli aiuti di Stato posta ora a 50.000 euro, troppo poco per chi ha dovuto abbattere migliaia di capi».
Rimane anche un punto importante da discutere con la Commissione Europea: l’assicurazione che gli agricoltori pagano a Condifesa, che include in parte anche aiuti per l’abbattimento, va ricompresa in tale quota. Il commissario ha rassicurato la senatrice che il ministero dell’Agricoltura si è già mosso nelle sedi europee per trattare e risolvere questi importanti punti sugli aiuti di stato. «Incoraggiante», secondo Murelli, l’affermazione del commissario Filippini sul futuro coinvolgimento delle Atc insieme agli agricoltori anche se ci sono regioni come l’Emilia-Romagna che preferiscono affidare la ricerca, monitoraggio e recupero a società private come Geico. «Filippini ha affermato – prosegue la senatrice del Carroccio – che i cacciatori sono degli alleati fantastici come sentinelle di sorveglianza per le strategie che stiamo mettendo in atto: vogliamo confinare la Psa in territorio usando due barriere, fisica utilizzando gli assi autostradali come perimetro e chiudendo i varchi, con la priorità alla A15 e alla A1, dove la Psa sta avanzando di più». Il commissario vuole inserire a cavallo degli assi autostradali delle zone di controllo di espansione virale, con il depopolamento che va gestito e controllato per trovare anche il caso del cinghiale infetto che supera la barriera e va a morire in un altro luogo.
Vaga, conclude Murelli, invece, è stata la risposta «sulla distribuzione del milione di euro stanziato dalla Regione Emilia-Romagna per l’abbattimento dei cinghiali. Le risorse sono andate anche a Bologna dove non risultano emergenze, il capoluogo ha avuto 3,5 volte di più che Piacenza. Ecco perché presenterò una interrogazione chiedendo chiarimenti anche al Mipaaf sui criteri di assegnazione di tali fondi».