Liguria: Attenti al lupo, attacchi a cani da caccia, bestiame e un asino

Predazioni in aumento in Liguria. L’esperto in faunistica Sobrero avverte: “In Italia anche casi di aggressioni all’uomo”. Nella nostra regione avvistati sciacalli dorati, genette e, a Bobbio (Piacenza), pure un improbabile orso

di Michele Varì

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Capre, pecore, cinghiali e tanti cani da caccia uccisi e un asino ferito a morsicate che però reagendo è riuscito a salvarsi. Le predazioni dei lupi sulle colline della città e nel resto della provincia di Genova e della Liguria sono in aumento.

La mappa delle predazioni

La conferma dagli agenti della polizia regionale che ha il compito di monitorare e fronteggiare l’avanzata degli animali selvatici in ambito urbano che spiegano come tre cani da caccia, due segugi e uno da ferma, sono stati attaccati e uccisi ai Piani di Praglia, a Isola del Cantone e Sant’Olcese, e solo l’intervento dei cacciatori ha evitato che una volta uccisi fossero anche predati.

L’asino scalcia e si salva

Le prede più comuni dei lupi rimangono capre e pecore e mucche: di recente attacchi sono stati registrati a Murta, dove sono state predate due caprette, a San Cipriano, una pecora, e a Teglia, dove è stato aggredito l’asino che però è riuscito a reagire e mettere in fuga il lupo.

In Liguria 300 esemplari

Quando avviene una predazione gli agenti regionali intervengono per accertare che sia opera di lupi al fine del risarcimento del danno: molti allevatori però spesso non denunciano gli attacchi perché i risarcimenti non sono ingenti anche se parametrati al valore commerciale dell’animale come prevedono le tabelle del Ministero dell’Agricoltura. Si calcola, anche grazie alle segnalazioni e tramite le videotrappole, che i lupi in Liguria siano circa 300, che diventano oltre 800 in tutta Italia.

L’esperto: “Almeno 7 casi di attacchi all’uomo”

Fronteggiare l’avanzata del lupo però non è facile perché si tratta di un animale protetto anche dalle direttive comunitarie, anche se di recente da specie particolarmente protetta è stato declassato a protetto. “Sino ad oggi è stato al massimo ipotizzato un intervento mirato sugli esemplari più pericolosi – spiega Roberto Sobrero, tecnico faunistico ex consulente della Regione Liguria – con l’abitudine di avvicinarsi troppo ai centri abitati. Il primo passo potrebbe essere dissuadere i lupi più “confidenti” con pallini di gomma tipo antisommossa esplosi con apposite fucili, come hanno fatto su un esemplare e con buoni risultati su un lupo in Veneto.

All’estero caccia aperta da anni

Ma a differenza dell’Italia la “caccia” al lupo all’estero è partita da anni grazie a deroghe legata alla gestione della fauna selvatica, “in Svezia ad esempio per tutelare l’allevamento tradizionale delle renne – spiega Sobrero -, ma anche in Francia, Spagna, Romania e Svizzera il lupo viene abbattuto per contenere il numero e gestire la specie”.

Segnalati sciacalli dorati, genette e pure un orso

Chiudiamo, sempre parlando di animali, con un cenno a quelli insoliti segnalati alle guardie venatorie regionali negli ultimi mesi: si va da esemplari di sciacalli dorati alle genette (un carnivoro che somiglia a un grosso gatto anche se non è un felino) nell’Imperiese e a Celle Ligure, e pure un fantomatico orso che sarebbe stato avvistato, anche se nessuno ci crede, a Bobbio, nel piacentino non lontano dalla Val Trebbia.

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