Diplomati 443 nuovi cacciatori in Alto Adige, anche 107 donne

Il totale di cacciatori raggiunge le 6120 unità

La caccia non è solo una tradizione in Alto Adige, ma fornisce anche un importante contributo alla conservazione della natura”. Lo ha sottolineato l’assessore provinciale alle Foreste Luis Walcher durante la cerimonia di consegna dei diplomi ai nuovi cacciatori tenutasi a Bolzano.

“Proprio per questo motivo abbiamo bisogno di uomini e donne preparati che siano attivamente coinvolti nella gestione della selvaggina, ha sottolineato Walcher. “I cacciatori considerano una loro responsabilità la cura e la salvaguardia della natura e degli animali selvatici. Senza la caccia, si perderebbe il controllo sulle popolazioni di fauna selvatica e ciò porterebbe a danni assai rilevanti nell’agricoltura e nella silvicoltura. La caccia fornisce quindi un importante contributo alla conservazione delle specie e della biodiversità e garantisce un utilizzo sostenibile della foresta”, ha ribadito l’assessore Walcher.
    L’Alto Adige ha un un sistema venatorio di tipo riservistico, in cui ogni cittadino ha la possibilità di esercitare la caccia nel comune di residenza. “In Alto Adige il totale di cacciatori raggiunge le 6120 unità”, ha sottolineato ieri Günther Rabensteiner, capo dei guardiaccia della provincia di Bolzano. Il numero di cacciatrici è attualmente di 440, pari al 7,2%; il numero di donne che fanno parte della comunità venatoria altoatesina è raddoppiato dal 2006. Nora Pardatscher è da 15 anni un’appassionata cacciatrice di Appiano: ciò che la attrae della caccia, come ha sottolineato, è la tradizione e nel corso degli anni ha imparato migliaia di termini tecnici riferiti alla caccia. Simon Leander Declara, che esercita la sua attività venatoria nel Comune di Varna, è un nuovo giovane cacciatore: come cuoco di formazione, ha ribadito, apprezza la carne di alta qualità, mentre la passione per la caccia gli è stata trasmessa dal padre.
    All’esame venatorio di quest’anno hanno partecipato 560 candidati; 290 uomini e donne hanno sostenuto l’esame teorico, 236 persone hanno superato l’esame orale, di cui 61 donne, pari al 25%. Dei 270 candidati, 207 hanno superato la prova di tiro, ovvero poco più di tre quarti (76,6%), di cui 46 donne, pari al 21%.
    Dei circa 7400 chilometri quadrati di territorio dell’Alto Adige, in quasi 6100 chilometri quadrati si può esercitare la caccia. La maggior parte della superficie cacciabile è distribuita in 145 riserve di diritto esistenti, suddivise in otto distretti venatori. Le 51 riserve di caccia private coprono circa 100 chilometri quadrati e quindi meno del due per cento dell’area cacciabile. La caccia non è consentita nel Parco Nazionale dello Stelvio e lo stesso vale per alcune aree minori designate come biotopi protetti. ANSA

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