Caccia ai cinghiali Mastrini chiede la deroga
Il sindaco di Tresana punta a un allungamento della stagione. “Potremo utilizzare anche gli operatori che non risiedono in Lunigiana”
Articolo – Il territorio di Massa-Carrara avrebbe diritto ad una deroga alla chiusura della caccia prevista dall’ordinanza 5 del Commissario straordinario alla Psa, risalente ad inizio ottobre. Siamo invasi dai cinghiali e il rischio di epidemia Psa nel nostro territorio è minimo”. Il sindaco di Tresana Matteo Mastrini argomenta la richiesta con dati sottolineando le evidenze relative alla sorveglianza passiva al 23 ottobre, identificate su tutti i comuni delle zone sottoposte a restrizione, dopo gli interventi di depopolamento con la caccia a girata nelle zone di restrizione II al confine con la zona Cev.
“Non ci sarebbero motivi per non concedere una deroga e mi auguro prevalga il buonsenso”, aggiunge il sindaco che è convinto che occorra consentire il controllo faunistico in tutte le zone di restrizione e la possibilità di autorizzare le attività di controllo faunistico con la tecnica della girata contemporanea. Anche se disgiunta spazialmente in unità di gestione Psa non confinanti, mentre per le attività di depopolamento nelle zone di restrizione, chiede il via libera all’utilizzo di operatori non residenti anagraficamente nelle suddette zone. In ogni caso sarebbe vietato il trasporto di cinghiali provenienti dalle suddette zone.
“Si possono rispettare le leggi anche applicando delle deroghe. Abbiamo effettuato 114 interventi di ricerca attiva – prosegue Mastrini – che hanno confermato come la situazione sia tranquilla, ma soprattutto sono state allestite 21 case di caccia, nelle zone soggette a restrizione, e 3 centri di raccolta della selvaggina per la gestione in sicurezza delle carcasse degli animali cacciati e abbattuti, che potranno agevolmente essere sottoposti ai test senza essere spostate. Abbiamo addirittura 7 case di caccia a Pontremoli, 3 a Mulazzo, 2 a Tresana, 1 rispettivamente a Filattiera, Bagnone, Podenzana, Villafranca e Licciana. Inoltre abbiamo 3 centri di raccolta della selvaggina fra Licciana, Tresana e Fivizzano”. Oggi nel corso dell’assemblea dei soci della Società della Salute, Mastrini chiederà ai colleghi di sottoscrivere la richiesta al Commissario: “Occorre essere uniti per far sentire la nostra voce. La caccia deve riaprire ovviamente rispettando tutte le norme e osservando tutte le cautele del caso”. È di questi giorni la protesta di Mario Maffei, titolare di Montagna Verde di Licciana Nardi, che si è incatenato alla sede Ausl di Monti: “Ha tutta la mia solidarietà – conclude il primo cittadino Tresana -, ma le dimostrazioni di vicinanza ormai non servono più perché abbiamo bisogno di azioni concrete a tutela dell’agricoltura e di chi eroicamente ha investito sul territorio”.