Parere favorevole al Calendario Venatorio 2024 – 2025 dell’Emilia Romagna proposto  dalla Giunta

bighunter.it – Parere favorevole in Commissione Politiche economiche al Calendario Venatorio 2024 – 2025 dell’Emilia Romagna proposto  dalla Giunta.  Il testo ora andrà in discussione in Giunta per l’approvazione definitiva. Di seguito i punti salienti dei contenuti  e degli esiti del dibattito in Commissione, riportati da un comunicato rella Regione.

Il calendario venatorio è stato illustrato dall’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi. Gli orari: da 1 ora prima dell’alba alle 24 ore nella estensione massima. Ci sono 3 allegati: la relazione tecnico scientifica; le specie cacciabili, i periodi di caccia, gli orari, i carnieri, l’addestramento cani (dal 18 agosto alla terza domenica di settembre), la salvaguardia delle colture agricole, le prescrizioni e le norme per il tesserino; l’ultimo riguarda il tesserino integrativo per la segnatura dei cinghiali abbattuti in selezione da 16 marzo al 31 maggio 2025.

“La bozza ai consiglieri – ha scandito l’assessore – è analoga al calendario 2023-24, tranne la chiusura della caccia a beccaccia e alzavola, prevista al 30 gennaio invece del 20 gennaio. Prevedeva, poi, già il prelievo di moriglione e moretta, che sono state inserite nella stagione venatoria dopo l’approvazione del calendario 2023. E’ stata usata come base quello del calendario approvato nel 2023, una proposta ritenuta rispettosa delle indicazioni tecniche e scientifiche dei calendari precedenti e delle osservazioni pervenute. Il calendario è soggetto al parere obbligatorio, ma non vincolante, di Ispra e si può derogare, ma serve la motivazione. Il parere Ispra è stato recepito”.

Novità sulla caccia in selezione al cinghiale che, per contrastare la diffusione della Peste suina africana (Psa), sarà estesa fino alla mezzanotte solo se con una strumentazione ottica.

Tra le specie inizialmente era stata inserita anche la tortora, tolta in un secondo momento, dopo le interlocuzioni con il Ministero dell’Ambiente. In una lettera, è stato detto durante la seduta, il Ministero indica alle Regioni di avviare un’attività di ripopolamento e “noi chiederemo spiegazioni”. E’ prevista poi una App per il tesserino elettronico. Il nuovo calendario prevede dal 2 ottobre al 30 novembre due giornate aggiuntive per la caccia di appostamento alla fauna migratoria.

Bulbi, del PD, ha espresso condivisione sul calendario, criticando i pareri “fotocopia” di Ispra, che ha detto, “da tre anni non ha ancora steso il piano per la pavoncella”. Sulla Psa, secondo il consigliere, è sbagliato ridurre il tema a una battaglia tra cacciatori e agricoltori. L’assessore incontri le categorie per combattere la Psa che riguarda altri settori economici come il distretto del prosciutto di Parma, il turismo”.

Per Rete civica “la gestione della caccia è in mano alle Polizie provinciali. Ad esempio, la lotta alle nutrie. La polizia provinciale di Bologna consente l’arrivo di cacciatori da Ferrara, ma non il contrario. Serve una omogeneità di gestione. Nel piano di prelievo del cinghiale sono previsti 70 euro a capo abbattuto e un cacciatore ferrarese può beneficiarne ma uno di Bologna no perché non può andare a Ferrara. Sulla partecipazione, inoltre, le associazioni ritengono di essere state poco considerate dalla Regione. Va tutelata l’agricoltura dai danni della fauna e degli ungulati in particolare”.

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