Veneto: ACR-CONFAVI-FCR-ACV-Italcaccia “Cabina di regia allargata senza vergogna”
Nota congiunta dopo la richiesta nelle ultime ore di una delibera regionale per un nuovo calendario
Cabina di regia “allargata”
cacciapassione.com – Dura presa di posizione da parte di ACR, CONFAVI, FCR, ACV e Italcaccia dopo la nota congiunta della cabina di regia “allargata” rivolta alla Regione Veneto. Ecco cosa hanno scritto le associazioni appena menzionate: “Con un esilarante comunicato stampa, i dirigenti venatori della fantomatica e inconcludente cabina di regia allargata del Veneto tentano di addossare ad altri le proprie responsabilità per il disastro ottenuto con le due recenti sentenze del TAR Veneto che hanno falcidiato ulteriormente il calendario venatorio regionale dopo le precedenti sentenze dello stesso TAR a inizio stagione“.
Un autentico disastro
La nota prosegue: “A disastro avvenuto, questi ignari dirigenti chiedono adesso alla Giunta di correre ai ripari e di emanare una nuova delibera per ripristinare i tempi di caccia previsti dall’attuale calendario venatorio. Vogliamo ricordare a questi ignari dirigenti che fanno finta di cadere dalle nuvole che oltre ad avere suggerito alla Giunta come predisporre il calendario per la nuova stagione venatoria, lo hanno fatto anche per le ultime quattro stagioni con un identico e disastroso risultato“.
Cacciatori veneti
“Il minimo che può fare adesso la Giunta è emanare immediatamente una nuova delibera per correggere i propri errori che hanno causato le sentenze del TAR Veneto ma ci viene spontaneo fare una domanda sia agli ignari dirigenti della cabina allargata che alla Giunta: non era forse il caso di ascoltare i consigli che le nostre associazioni avevano fornito per la predisposizione del calendario regionale? Chi ripagherà i cacciatori veneti dei danni subiti per l’improvvisazione e la mancanza di conoscenza della materia di chi si erge a presunto saputello ma che nei fatti dimostra di non essere all’altezza del ruolo ricoperto?“.
Protesta “rumorosa”
“Tra i dirigenti venatori che fanno finta di cadere dalle nuvole, dirigenti regionali che tentano di arrampicarsi sugli specchi come l’uomo ragno, legittimati da politici che non distinguono la differenza tra una cocorita e una faraona, i cacciatori del Veneto non possono fare altro che esprimere palesemente il loro sdegno e fare sentire rumorosamente la propria protesta affinché i loro diritti e la loro dignità tornino ad essere nuovamente tutelati”