“Non c’erano indicazioni sull’area protetta”, il giudice assolve quattro cacciatori
Cadono le accuse per Silvestre Marraffa, di 83 anni, Antonino Marraffa, di 55, Giuseppe Cavallaro, di 32, e Luciano Messina di 81, tutti palermitani. Erano stati denunciati e gli erano stati sequestrati i fucili nel 2019 da personale del Corpo forestale mentre si trovavano in località Canale Gerolemmo Agro, nel territorio di Carini
Articolo – Quattro palermitani sono stati assolti dalle accuse di caccia all’interno di Zps, zona protezione speciale, e di introduzione di armi in area protetta. E’ quanto stabilito dalla sentenza del giudice Marina Minasola della quinta sezione penale del tribunale.
Silvestre Marraffa, di 83 anni, Antonino Marraffa, di 55, Giuseppe Cavallaro, di 32, e Luciano Messina, di 81, erano stati trovati il 15 settembre 2019 da personale del Corpo forestale mentre si trovavano a cacciare nella località Canale Gerolemmo Agro, nel territorio di Carini. Gli ispettori oltre a contestargli i due reati, gli sequestrarono quattro fucili. Nella stessa giornata, furono denunciate altre cinque persone durante i controlli effettuati a Piano Margi.
Per quanto riguarda i fatti di Canale Gerolemmo Agro, gli imputati non hanno mai negato di essere stati intenti a cacciare, ma la difesa ha puntato sulla conoscibilità del divieto di caccia. E seppur fossero vietate le catture in Zps, “è emerso pacificamente – si legge nella sentenza – che l’area non era recintata e non presentava alcun cartello informativo o di limitazione d’accesso”. Su questo punto, “sono risultate invero concordi tutte le testimonianze assunte dei testi, le dichiarazioni degli imputati e anche i rilievi del consulente tecnico della difesa”.
Il giudice annota inoltre che “il consulente tecnico della difesa, gli imputati ma anche gli stessi operanti del Corpo forestale hanno pressoché concordemente evidenziato problematiche di connessione al web dal luogo dell’accertamento, sicché – verosimilmente – neppure adoperando comuni smartphone gli imputati sarebbero stati in grado di avvedersi del contestato sconfinamento e ingresso nella Zps” e “persino soggetti esperti come gli operanti del Corpo forestale, fatta eccezione per gli appartenenti al distaccamento di Carini, hanno dichiarato di non essere stati consapevoli della natura della zona”.
Dunque si è proceduto all’assoluzione dei quattro e alla revoca del decreto penale di condanna emesso nei loro confronti nel 2020. Per quanto riguarda le altre cinque persone, controllate dagli ispettori a Piano Margi, uno è deceduto e gli altri sono ancora sotto processo, difesi dall’avvocato Nino Zanghì, in un altro procedimento.