Alto Adige, 1800 cuccioli di capriolo salvati con i droni dai cacciatori
Grazie all’utilizzo di droni termici, l’associazione cacciatori dell’Alto Adige insieme ad agricoltori e volontari ha salvato tanti animali dalle falciatrici
Articolo – Ben milleottocento piccoli caprioli sono stati salvati dalla crudele morte inflitta dalle falciatrici grazie agli sforzi congiunti di centinaia di cacciatori, guardiacaccia, agricoltori e volontari. Ma c’è un altro eroe tecnologico in questa storia: i droni dotati di termocamera. «Un forte impegno da parte delle nostre riserve che si dotano della moderna tecnologia e delle relative competenze per migliorare sempre più i risultati delle operazioni di salvataggio. Un esempio di come la comunità venatoria, a fianco del modo agricolo, persegua obiettivi di tutela delle specie selvatiche – evidenzia Benedikt Terzer, direttore dell’Associazione Cacciatori dell’Alto Adige -. Possiamo andare fieri del risultato conseguito».
I droni
I caprioli, spesso, si rifugiano nei prati e non riescono a sfuggire ai pericoli rappresentati dalle macchine agricole. «Questo fatto, unito alle condizioni meteorologiche variabili e a un avvio lento delle operazioni di sfalcio dell’erba in molte località, ha ritardato l’inizio della stagione di salvataggio dei caprioli rispetto alla consuetudine» spiega l’associazione Cacciatori dell’Alto Adige. Tuttavia, l’impegno di circa 840 persone coinvolte nelle operazioni di salvataggio in tutta la provincia di Bolzano ha dato i suoi frutti. «Complessivamente, sono state dedicate oltre quattromila ore alla ricerca dei caprioli attraverso l’uso di droni dotati di termocamera – sottolinea la l’Associazione Cacciatori dell’Alto Adige -. Attività che ha permesso l’individuazione degli animali, il loro recupero e la liberazione in area idonea».
Conservazione ambientale
Questi droni rappresentano una soluzione sempre più diffusa tra le riserve altoatesine per il salvataggio della fauna: grazie alla loro capacità di individuare il calore corporeo, anche nei luoghi più impervi, i droni con termocamera si sono dimostrati preziosi alleati nel garantire la sopravvivenza di questi animali. «Chi pratica la caccia in maniera consapevole, nel pieno rispetto delle risorse naturali e faunistiche ha a cuore la protezione attiva della fauna – conclude l’Associazione dei Cacciatori Altoatesini -. Con ogni capriolo salvato, si scrive una piccola, ma significativa, vittoria nella storia della conservazione ambientale».