Caccia sospesa in Emilia Romagna fino ad ottobre: le nuove regole

Chiesto l’intervento del Ministro Lollobrigida; si valuta anche una diminuzione della tassa regionale sulla caccia per il 2024

Di Redazione il Parmense.net

La Giunta regionale, in ottemperanza all’Ordinanza n. 543 del 7 settembre 2023, provvederà nella giornata di oggi ad approvare la modifica della data di apertura della stagione venatoria alla fauna stanziale e migratoria e a consentire una sola giornata in più a scelta ogni settimana per la caccia alla sola migratoria, da appostamento fisso o temporaneo, dal 1° ottobre al 30 novembre.

Tale disposizione si rende necessaria per dare esecuzione all’ordinanza adottata dal Tribunale Amministrativo Regionale dell’Emilia-Romagna, sede di Bologna, che ha sospeso in via cautelare il Calendario Venatorio nella parte in cui non si conforma al parere rilasciato da Ispra, limitatamente ai seguenti aspetti:

  • dell’apertura della stagione venatoria al 1° ottobre;
  • riduzione da due a una sola giornata aggiuntiva a settimana nella caccia alla migratoria da appostamento in ottobre e novembre;
  • chiusura anticipata per diverse specie migratrici.

L’adeguamento è necessario per non incorrere in responsabilità per danno erariale, ma la Regione ricorrerà in appello al Consiglio di Stato, così come già comunicato e, in attesa di approfondimenti, si è deciso per il momento di non dare seguito alla richiesta di anticipare la chiusura della caccia alle specie migratrici.

Le novità della delibera

  • inizio della stagione venatoria alla selvaggina stanziale e migratoria in ATC e AFV il 1° ottobre;
  • una sola giornata in più a scelta ogni settimana per la caccia alla sola migratoria, da appostamento fisso o temporaneo, dal 1° ottobre al 30 novembre sia concessa;
  • caccia in preapertura a gazza, ghiandaia, cornacchia grigia, colombaccio e merlo estesa fino a giovedì 28 settembre, secondo le modalità già disposte dalla delibera n. 812/2023 per la preapertura a tali specie: due giornate fisse (giovedì e domenica), solo da appostamento e fino alle ore 13,00. Si ricorda che per il merlo il prelievo è consentito per un massimo di 3 giornate a cacciatore e con un carniere giornaliero massimo di 5 capi;
  • addestramento cani che prosegue fino a giovedì 28 settembre nei giorni e negli orari in cui non è consentito l’esercizio venatorio, con l’esclusione della caccia agli ungulati in forma selettiva, fatto salvo il divieto nelle giornate di martedì e venerdì; pertanto, potrà essere praticato anche di giovedì e domenica al termine dell’attività venatoria (dopo le ore 13);
  • conferma di ogni altra disposizione prevista nella deliberazione di Giunta regionale n. 812 del 22 maggio 2023, con la quale è stato approvato il “Calendario venatorio regionale – Stagione 2023/2024“, in quanto non oggetto di sospensione da parte della citata ordinanza del Tar. Si informa, inoltre, che è stato avviato l’iter per richiedere ad Ispra di poter prolungare il periodo di caccia alla selvaggina stanziale di ulteriori dieci giorni nel mese di dicembre e, in caso di parere favorevole, saranno adottati ulteriori provvedimenti in tal senso. Si evidenzia, infine, che la caccia agli ungulati prosegue come da calendario venatorio approvato e relativi piani di prelievo; così come non vi sono modifiche per quanto concerne il prelievo in deroga alle specie “storno” e “piccione”, il quale prosegue come da Deliberazioni della Giunta regionale nn. 1102/2023, 1103/2023 e 1118/2023, secondo gli orari del calendario venatorio 2023-24.
    • Il commento dell’assessore Mammi
  • Siamo stupiti – afferma l’assessore Alessio Mammi – che lo stesso calendario riproposto abbia avuto una valutazione differente in due anni consecutivi, questo crea enorme incertezza nel diritto e nell’organizzazione dell’attività venatoria. Chiederemo che l’udienza sul merito si tenga prima della chiusura della stagione venatoria ottemperando al momento solamente sulle parti su cui l’ordinanza obbliga ora a procedere. Infatti la chiusura per ora non verrà modificata non essendo necessario ma anche perché stiamo lavorando per rafforzare le motivazioni alle nostre scelte, in quanto confidiamo di poter conservare le date precedentemente approvate”.
  • Ieri ho chiesto al ministro Lollobrigida – aggiunge Mammi – un chiaro intervento dello Stato su questa situazione che ha bisogno di chiarezza visto che riguarda non solo la nostra ma anche altre Regioni italiane. Ho posto anche il tema delle zone umide e la necessità di chiarire quanto prima quali sono le regole da attuare in quanto c’è molto disorientamento fra i cacciatori. Bisogna ristabilire percorsi legislativi corretti, dove, se le Regioni hanno la facoltà di individuare le date di apertura e chiusura all’interno di un range stabilito dalla legge 157, ciò sia possibile e non di volta in volta oggetto di mutevole decisione”.

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