L’europarlamentare Berlato alla Selva per parlare di caccia
L’incontro organizzato dall’Ass. per la Cultura Rurale, sezione di Fasano, aveva lo scopo di presentare le proposte di modifica alla Legge Nazionale sulla caccia 157/92
Articolo – Nella suggestiva cornice della Selva di Fasano, presso l’Hotel Sierra Silvana, l’ASSOCIAZIONE PER LA CULTURA RURALE, sez. di Fasano ha organizzato venerdi 7 luglio scorso, un convegno incentrato sulle proposte di modifica alla Legge Nazionale sulla caccia 157/92 avanzate dal Presidente Nazionale dell’Associazione su menzionata l’Onorevole italiano presso il Parlamento Europeo Sergio BERLATO.
Le proposte ipotizzate hanno la funzione di adeguare la Legge italiana alle direttive Comunitarie e, di conseguenza, modernizzare alle esigenze faunistico ambientali attuali, la ormai obsoleta L.N.157/92.
Negli ultimi tempi, la fauna selvatica, specie quella considerata “opportunista”, ha raggiunto livelli insostenibili; Il cacciatore, quindi, diventa uno strumento necessario e determinante per garantire quegli equilibri faunistici che non sono più assicurati naturalmente.
Tantissime le migliorie apportate, ed alcune sono particolarmente apprezzate dal mondo dei cacciatori migratoristi, che in tutti questi anni sono stati penalizzati e discriminati tramite l’istituzione con la L.N. 157/92 dei cosiddetti A.T.C. (ambiti territoriali di caccia).
Bene, questi Istituti confinano in “recinti” (gli A.T.C. appunto) i cacciatori, che possono accedervi solo a seguito di richieste inoltrate al Comitato di gestione che ne regolamenta l’accesso mediante il pagamento di una quota di partecipazione. Molte volte, per alcuni A.T.C., l’accesso non solo è limitato ma, come nella provincia di Brindisi, è addirittura negato tranne per i residenti.
Questo avviene perché la capienza di ogni singolo A.T.C. è regolamentato da un calcolo matematico dato dal rapporto CACCIATORE – TERRITORIO definito da un coefficiente imposto dal Ministero Ambiente e Foreste.
La forte pressione venatoria che si genera da questi A.T.C. non solo crea una forte discriminazioni tra cacciatori ma causa anche problemi di sicurezza.
La nuova proposta sancisce il diritto per ogni cacciatore di esercitare la caccia alla selvaggina migratoria in tutti gli ATC della regione di residenza venatoria. Oltre a questo, il cacciatore può usufruire di un pacchetto di 30 giornate per spostarsi su tutto il territorio nazionale al di fuori della regione di residenza venatoria, esclusivamente per esercitare la caccia alla selvaggina migratoria.
Per appoggiare e supportare le proposte di modifica presentate dall’Onorevole Sergio BERLATO, L’ASSOCIAZIONE PER LA CULTURA RURALE ha istituito una raccolta firme che ha realizzato già a fine giugno scorso 462000 firme e conta di arrivare al limite necessario di 500000 entro la fine di luglio.
Questo, anche in risposta al mondo estremista animal – ambientalista che ha istituito due quesiti referendari che hanno come oggetto l’abrogazione dell’articolo 842 del codice civile ( che permette l’accesso ai fondi privati ai fruitori della natura a patto che le aree non siano recintate con divieti a norma di legge o fondi in attualità di coltivazione) e l’abrogazione degli articoli della L.N. 157/92 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) che permettono l’esercizio venatorio.
Il nostro auspicio è quello di sensibilizzare il mondo venatorio in modo da raggiungere, entro il termine prefissato, il quorum di firme propedeutico all’approvazione delle modifiche.
Alessandro Moscato