Mustacchi: “fare chiarezza su abilitazioni per cacciatori”
Articolo – Per il consigliere generale Marco Mastacchi (Rete civica), definire “la mappatura delle abilitazioni disponibili per ogni cacciatore, tramite albo/elenco pubblico, rappresenta la modalità più semplice per verificare con trasparenza chi è abilitato e quali abilitazioni si possiedono e, per ogni provincia, quale sia la fotografia a oggi delle posizioni dei cacciatori sele-controllori abilitati alla caccia in braccata e in girata e se sono definite in maniera trasparente le abilitazioni di ciascun cacciatore per le posizioni di coloro che, pur operando da diversi anni come sele-controllori anche in braccata e girata, non risultano abilitati. In questo caso, quale percorso intende attivare la nostra Regione?”.
L’interrogazione è stata discussa in commissione politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini. Al consigliere ha risposto l’assessore alla caccia, Alessio Mammi.
Il titolare della delega ha spiegato che il primo regolamento per l’abilitazione è del settembre 1992: un corso senza esame finale. Nel 1995 il regolamento è stato modificato e ha previsto esami per tutte le figure tecniche. Nel 2002 è stato emanato un nuovo regolamento regionale: per la caccia al cinghiale è stato abilitato chi già lo era nel 1995, chi ha seguito corsi e anche chi dimostra di essere stato iscritto a squadre organizzate. L’attuale regolamento è del 2008. Oggi in ogni ufficio territoriale si svolge l’esame e chi non ha il certificato può regolarizzare la propria posizione”. Mammi ha fornito i dati delle abilitazioni per ogni provincia.
I cacciatori di ungulati selettori abilitati, per la provincia di Reggio Emilia sono il gruppo più numeroso 2.305, seguito da quelli di Parma (1.569) e di Forlì-Cesena (1.333)
Secondi in classifica quanto a cacciatori di cinghiali abilitati alla caccia collettiva in braccata e girata, che nella Provincia di Reggio Emilia contano 2.829 unità, preceduti da Forlì-Cesena, con 3.588 unità e seguiti da Ravenna, che conta 2.377 unità.
“I dati – ha detto l’assessore – comprendono anche chi ha avuto l’autorizzazione in altre regioni. Stiamo digitalizzando i documenti e c’è una piattaforma web per gli esami. A breve avremo un quadro definitivo”.
Marco Mastacchi ha chiesto di poter leggere il “documento con attenzione prima di dare un giudizio, anche se non vedo la risposta al mio quesito”.
Sono due le istanze rivolte dal consigliere alla Regione perché “è necessario fare chiarezza sulle figure tecniche che operano sui piani di controllo ed è doveroso rendere pubblico chi ha l’abilitazione di sele-controllore per ungulati e del prelievo in braccata e/o girata”.
Il consigliere ha ricevuto segnalazioni da cacciatori abilitati intorno agli anni 2000 “che oggi non vedono riconosciute tutte le loro abilitazioni a seguito di probabili errori amministrativi di trascrizione” in quanto dal quel periodo sono stati previsti esami di abilitazione proprio per la caccia in braccata e in girata.