Licenza di porto di fucile rilasciata dalla Questura prima della causa
Oggi vi parliamo di un caso a lieto fine ovvero la Questura ha rilasciato la licenza di porto di fucile al nostro assistito prima della causa.
Articolo di Avv. Sassano – L’interessato aveva presentato domanda per ottenere la licenza di porto di fucile ma la Questura gli aveva notificato il preavviso di rigetto per un procedimento penale del passato.
L’interessato aveva depositato le sue osservazioni personalmente senza l’assistenza di un difensore senza sortine alcun effetto.
Decorso quasi un anno l’interessato si è rivolto al nostro studio legale poco prima della prescrizione di ogni azione.
Abbiamo subito provveduto ad integrare le nostre memorie e la Questura è rimasta in silenzio.
Successivamente abbiamo proposto al Tribunale Amministrativo Regionale Umbria, ricorso avverso il silenzio inadempimento e avverso il silenzio rigetto della richiesta di licenza porto di fucile.
A seguito della notifica del ricorso al TAR la Questura ha subito convocato l’interessato e ha provveduto a rilasciare allo stesso il porto d’armi.
Occorre ricordare che l’assistenza di un legale in questi casi è importante e soprattutto è importante sapere che l’azione contro il silenzio per il mancato rilascio del porto d’armi si prescrive in un anno, quindi non bisogna perdere tempo.
La cosa che ci colpisce di questo caso è che l’interessato, come ogni cittadino onesto, si sentiva un po’ sconfortato e anche un po’ come dire “ perseguitato” “ vessato” dalla giustizia penale prima e dalla Pubblica Amministrazione dopo, ma, come sopra detto il caso si è risolto e tutto è andato a buon fine.
Non sappiamo cosa sia successo, se chi di dovere ha messo un po’ di ordine negli uffici, se il responsabile del procedimento ha rivalutato opportunamente la documentazione oppure se nelle more del giudizio, dopo che l’Avvocatura di Stato ( che difende la Questura) ha chiesto i fascicoli alla Questura, gli uffici hanno rivalutato il tutto e rilasciato il porto d’armi prima della causa.
Noi dello studio siamo contenti perché il caso si è risolto, siamo contenti per l’interessato che ha ottenuto il porto d’armi ma soprattutto siamo contenti che la Pubblica Amministrazione in questo caso la Questura, anche se con un po’ di ritardo, ha provveduto a riesaminare diligentemente il caso, dando applicazione e uniformandosi con professionalità e scrupolo a quei principi della completezza della istruttoria e soprattutto a quei canoni legali della efficienza, economicità, imparzialità e buon andamento della Pubblica Amministrazione evitando inutili contenziosi.
Una nota di merito va espressa nei confronti di questo comportamento diciamo virtuoso della PA.
E vero che la normativa in materia andrebbe riformata ma è altrettanto vero che le normative vengono applicate dagli uomini e se questi operano con professionalità e impegno la macchina amministrativa funziona e il cittadino non viene più trattato come un suddito ma viene trattato come appunto un cittadino che ha legittime aspettative dalla funzione pubblica.
Conclusione: la Questura prima della causa ha riesaminato il caso e ha giustamente e legittimamente rilasciato la licenza di porto di fucile all’interessato.