A Bastia Umbra ItalCaccia incontra il Ministro Lollobrigida ed alcuni rappresentanti delle Associazioni Venatorie
Comitato venatorio, piano cinghiali, filiera armi: così il ministro Lollobrigida al Caccia Village a Bastia Umbra con dibattiti politici incontri con altre Associazioni, esibizioni, gare di tiro e ancora gastronomia con il “cibo selvaggio”
“Cacciatori indiscussi della legalità” ha detto il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, presente al Caccia Village di Bastia Umbra, dove ha partecipato e visitato numerosi stand dei produttori di armi e attrezzature per l’attività venatoria e il tiro a volo. Un’occasione per parlare anche dei recenti accordi in sede di Conferenza Stato – Regioni sul decreto per la ricostituzione del Comitato tecnico faunistico venatorio e sul Piano di gestione e contenimento dei cinghiali e delle altre specie selvatiche. Agli ambientalisti che lo criticano, Lollobrigida ha replicato: “Siamo tutti ambientalisti, in un certo senso. Anche gli agricoltori e gli allevatori che difendono il loro lavoro ed i cacciatori che proteggono ciò che garantisce la loro passione”. Criticando chi, “con sotterfugi”, vuole imporre la propria visione, pur minoritaria: “Hanno provato a cancellare la caccia e non ci sono riusciti. Quindi fanno la guerra ai cacciatori condannandoli ad una perenne condizione di marginalità nello svolgere una passione che è nella piena legalità. Ma ora l’aria è cambiata. E chi agisce nell’ambito della legge deve essere rispettato”. Quanto all’emergenza Psa, Lollobrigida rivendica il coraggio delle scelte da compiere, senza indugi: “Non è attività venatoria l’abbattimento selettivo. E’ un’attività necessaria, anche utilizzando esperti del settore, che sono i cacciatori”. Il ministro ha poi parlato dell’importanza, anche economica, della filiera delle armi: “In Italia ha un valore, che crea economia e posti di lavoro. I prodotti della nostra industria sono esportati in tutto il mondo. Non sono le armi il problema, ma chi le usa fuori dalla legalità. E non sono i cacciatori ad usarle in modo illegale. Ora – ha concluso il ministro – diranno che sono amico dei lobbisti delle armi? Io sono amico dell’Italia”.