Svizzera: Legge sulla caccia, referendum fallito di poco

Articolo – Il referendum contro la modifica della legge sulla caccia è arrivato vicino al suo obiettivo, tuttavia non l’ha raggiunto. Lo ha annunciato il comitato d’iniziativa. 

Erano state diverse piccole organizzazioni per la protezione degli animali a scendere in campo, senza l’appoggio di attori come Pro Natura, WWF Svizzera, BirdLife Svizzera e Gruppo Lupo Svizzero (GLS) che ritengono «possibile sulla base della legge rivista», con le modifiche del 16 dicembre scorso, la coesistenza tra uomo e lupo.

Gli iniziativisti avevano tempo fino a sabato 8 aprile per raccogliere le 50mila firme necessarie e si è arrivati a due terzi di questa cifra. «Sono diversi i motivi per cui le firme non sono bastate» spiegano le associazioni coinvolte – in Ticino è il Gruppo Uomo e Biodiversità a firmare il comunicato stampa. «Il referendum semplicemente mancava del sostegno di organizzazioni o partiti per la conservazione della natura più grandi, che consideravano il referendum senza speranza o addirittura controproducente». Viene lamentato uno scarso appoggio da parte dei media, ma anche un budget risicato che non ha permesso di poter fare di più.

Ora, secondo le organizzazioni, la legge permette un notevole allentamento della protezione del lupo. Sono proprio loro che «ne escono perdenti ancora una volta, la natura e la conservazione delle specie cadono così nel dimenticatoio». Le richieste della lobby degli allevatori e persino del Consiglio federale per rendere molto più facile l’uccisione di questa specie saranno più facili. «Nulla ostacolerà un vero massacro dei lupi». 

L’obiettivo non è stato raggiunto, ma la lotta non è stata priva di esperienze positive, concludono gli iniziativisti. «Non ci arrenderemo, ma continueremo a lavorare per i lupi e per la protezione delle greggi. Tuttavia, il governo federale e le grandi organizzazioni per la protezione della natura hanno ora il dovere particolare di lavorare per mettere in pratica la regolamentazione della caccia che tenga adeguatamente conto della protezione dei lupi. Continueremo a seguire questo sviluppo». La revisione della legge sulla caccia dell’inverno è un passo indietro e «con le dichiarazioni del consigliere federale Rösti secondo cui l’ordinanza sulla caccia dovrebbe essere inasprita già nell’estate 2023 e con le richieste delle associazioni di allevatori di allentare ulteriormente la protezione del lupo, i grandi carnivori e la natura saranno ancora una volta penalizzati».

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