Piano faunistico venatorio della Toscana: Libera Caccia critica la Regione
Insieme alle altre associazioni della cabina di regia locale, Enalcaccia, Arci Caccia e Italcaccia
Le parole della cabina di regia
Articolo di Simone Ricci – Come “cabina di regia delle associazioni venatorie toscane” (Libera Caccia, Enalcaccia, Arcicaccia e Italcaccia) rimaniamo ancora una volta sorpresi dal comportamento dell’Assessore Regionale alla Caccia Stefania Saccardi, che non risponde alle nostre richieste di confronto sul sistema caccia in regione Toscana, che a nostro avviso fa acqua da tutte le parti, e nel frattempo organizza convegni insieme a una parte delle Associazioni Venatorie per parlare niente di meno che del Piano Faunistico Venatorio Regionale. Un Piano che è in ritardo di quasi una legislatura e mezzo, stiamo parlando di una paralisi di tutto il territorio regionale dal punto di vista faunistico e di tutti gli istituti connessi come le aziende faunistico e agrituristico venatorie, le zone di protezione, quelle di cattura e ripopolamento e del territorio a caccia programmata per più di 7 anni, il tutto sotto la responsabilità politica di chi ha da sempre governato la Regione Toscana che ora non può far finta di nulla, affermando magari di essere arrivata solo da due anni e mezzo, lo scarica barile non funziona mai, men che meno nel caso in cui la maggioranza sia sempre la stessa.
Le principali critiche
Ci chiediamo di quale Piano Faunistico intenda parlare l’Assessore Saccardi il prossimo 15 Aprile a Firenze? Di quale Regione? Diciamo questo perché mai è stata trasmessa, almeno alle associazioni della cabina di regia che rappresentano quasi la metà di tutti i cacciatori toscani, nessuna bozza di Piano, come nessun altro documento o incontro è mai stato messo in campo per affrontare a 360 gradi lo strumento di pianificazione territoriale più importante nella gestione faunistica della nostra regione.
Il pensiero dominante
Forse la associazioni della cabina di regia scontano il fatto di non essere omologate al pensiero dominante della maggioranza di governo che amministra al Regione dal 1970 e che preferisce avere rapporti esclusivi con quei soggetti che si mostrano accondiscendenti a tutte le politiche venatorie regionali. Libera Caccia, insieme alle altre sigle della cabina di regia, opera nell’esclusivo interesse dei cacciatori, senza guardare al colore politico di chi amministra Regione e territori, portando avanti battaglie mai ideologiche e sempre concrete per dare risposte al mondo venatorio, sempre di più ostaggio degli interessi di pochi e sempre più avviato verso il declino (Sisto Dati Vicepresidente Vicario Libera Caccia Nazionale).