Pistole, fucili e certificato medico: 878 persone diffidate e 225 armi ritirate
Il servizio di prevenzione della Polizia di Stato ha l’obiettivo di evitare che possano essere anche solo detenute da persone che non dimostrino di avere i requisiti minimi previsti
Articolo – Ecco il bilancio relativo agli esiti dell’attività di controllo sulle armi detenute nella città di Cremona e Crema, eseguita dalla Divisione P.A.S. della Questura di Cremona e dal Commissariato di P.S. di Crema. Tale servizio di prevenzione ha l’obiettivo di evitare che le armi possano essere anche solo detenute da persone che non dimostrino di avere i requisiti minimi previsti dall’art.38 comma 4 del T.U.L.P.S., così come modificato dal Decreto Legislativo 10 agosto 2018, entrato in vigore il 14 settembre 2018.
Nell’occasione appare doveroso ricordare che “chiunque detiene armi comuni da sparo senza essere in possesso di alcuna licenza di porto d’armi, ad eccezione (…) dei collezionisti di armi antiche, è tenuto a presentare ogni cinque anni la certificazione medica (…), rilasciata dal Settore Medico Legale della A.S.T. di Cremona o da un medico militare, della Polizia di Stato o del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, allo scopo di dimostrare di non essere affetto da malattia mentale o da vizi che possano, anche solo temporaneamente, alterare le sue capacità di intendere e di volere. La mancata presentazione della certificazione sanitaria in argomento comporta la segnalazione al Sig. Prefetto di Cremona per l’adozione del decreto di divieto detenzione armi ex art.39 T.U.L.P.S., cui può seguire il ritiro coattivo delle armi.
Da ultimo, giova segnalare positivamente la collaborazione della maggior parte dei cittadini interessati, i quali, comprendendo bene gli oneri ed i rischi connessi alla detenzione di armi da fuoco in mancanza dei requisiti suddetti, nella maggior parte dei casi si sono dotati della certificazione medica e in altri casi hanno deciso di consegnare spontaneamente le armi per la rottamazione.