Orso, dopo l’aggressione Fugatti chiama il ministro. Animalisti: Vediamoci chiaro prima”
Domenica mattina, un uomo che si trovava in montagna con il proprio cane, è stato aggredito da un orso. Immediate le reazioni del presidente della Pat e degli animalisti
Articolo – Un’aggressione da orso è stata denunciata in Trentino nella giornata di domenica 5 marzo. La persona aggredita è un uomo che si trovava a circa 2000 mslm con il suo cane e che, come spiega la Provincia, è dovuto ricorrere alle cure ospedaliere dopo quel “faccia a faccia” con l’animale.
La reazione immediata del presidente della Pat, Maurizio Fugatti insieme all’assessore all’agricoltura e foreste, Giulia Zanotelli, è stata quella di avvisare dell’accaduto il ministro. “Ho segnalato la gravità di questo ennesimo episodio al ministro all’ambiente, Pichetto Fratin – comunica il presidente Fugatti – con l’impegno di tenerlo costantemente aggiornato e l’invito ad affrontare assieme un problema che non può più essere tenuto in sospeso”.
Gli animalisti sono subito intervenuti per commentare la vicenda. Il direttivo di Leal condanna fermamente quelle che considera “consuete azioni di forza che contraddistinguono le decisioni di questa giunta da sempre poco incline a tollerare la presenza di orsi, lupi e fauna selvatica sul territorio. In attesa di comunicazioni ufficiali da parte dei Forestali sulle dinamiche dell’incidente”. Da Leal chiedono inoltre spiegazioni su una frase detta dal presidente nell’occasione: “risolvere il problema orsi senza tenerlo più in sospeso”.
Gian Marco Prampolini, presidente Leal, ha poi commentanto: “Come Leal sorveglieremo con attenzione la vicenda iniziando dall’individuazione dell’orso e dalle azioni che la Provincia sceglierà di percorrere, mettendo in campo ogni strategia lecita per la tutela di questo orso e di tutti i plantigradi del territorio”.
A commentare la vicenda è stata anche Oipa Trento, che è tornata sul tema della prevenzione. “Ci chiediamo, quanto viene fatto per prevenire questi incontri – scrive Oipa -? Bidoni anti-orso ancora da posizionare nei centri di montagna, per esempio”.
Chiedono anche chiarezza gli animalisti, sottolineando che “diffidiamo da chi vuole l’uccisione facile, magari suggerendo di attendere che sia fatta chiarezza. Ma chiarezza vera. Non vorremmo venisse presa l’occasione sempre per incentivare l’idea di sparare agli orsi; necessario sarebbe avviare processi seri di gestione della fauna selvatica e non attendere sempre questi episodi per tornare a parlarne.
Dispiace, ovviamente, per la persona che è rimasta coinvolta, ma ci chiediamo perché queste cose debbano succedere quando, probabilmente, sarebbe più utile prevenire, come affermiamo da tempo”.