Di fronte ai danni dei conigli selvatici, il prefetto dell’Hérault ne autorizza la caccia fino alla fine di marzo
Articolo di Frederic Buszkowski – Se la popolazione di conigli selvatici è in caduta libera su alcuni territori della Francia, non è così nel dipartimento dell’Hérault che sta vivendo in alcuni comuni un’esplosione demografica di questi roditori che provoca danni significativi al livello di alcune risorse agricole coltivazioni, in particolare viti e orticoltura, dallo scorso anno.
Inoltre, il prefetto del dipartimento, Hugues Moutouh, ha appena classificato l’animale come specie suscettibile di causare danni (ESOD) e ha deciso di estendere il periodo di campionamento delle riprese fino al 31 marzo 2023 in 12 comuni dell’Est. la pianura agricola che si estende tra Montpellier, Mauguio, Marsillargues e Saint-Brès.
Infatti, i danni dei conigli selvatici si estenderebbero su più di 1400 ettari dalla fine dello scorso anno. ” Questa decisione è una risposta equilibrata ai problemi incontrati dai nostri agricoltori nell’Hérault orientale che mira, controllando la popolazione di conigli selvatici, a preservare le colture (vigneti, frutteti, colture e prati), a preservare la nostra sovranità alimentare e a garantire la fonti di reddito di questi professionisti . secondo il signor Moutouh.
I comuni interessati da queste misure sono Baillargues, Candillargues, Lansargues, Le Crès, Marsillargues, Mauguio, Montpellier, Mudaison, Saint-Aunes, Saint-Brès, Saint-Just e Saint-Nazaire-De-Pezan. Qualsiasi titolare di una licenza di caccia valida può quindi portare questi roditori sul territorio di questi comuni durante le ore diurne. Inoltre, fino al 30 giugno 2023, il picchettamento può essere effettuato da persone debitamente autorizzate, e previo accordo del proprietario del fondo o, per delega, del titolare del diritto di caccia.
Infine, i servizi prefettizi precisano che è possibile che venga rilasciato ai cacciatori un’autorizzazione individuale di cattura al fine di liberare tali conigli in territori di caccia al di fuori dei comuni interessati dal decreto prefettizio, dove la specie è poco presente e poco probabile per incidere sulle colture.