Umbria: Dopo l’app per la tortora si prova col tesserino venatorio digitale
Articolo di Massimo Sbardella – Dopo l’esperienza dell’app per la caccia alla tortora nella preapertura della stagione 2022-23, la Regione Umbria prova col tesserino venatorio digitale, sul modello di quanto fatto in Toscana.
Una digitalizzazione che certo può semplificare il monitoraggio da parte della pubblica amministrazione (rendendolo possibile quasi in tempo reale), ma che certamente incontrerà delle resistenze da parte dei cacciatori, soprattutto di quelli meno giovani o comunque meno propensi ad utilizzare la tecnologia. D’altra parte, come dimostra anche la scelta, fatta la scorsa estate, di consentire i pagamenti solo tramite la modalità PagoPa, anche la Regione Umbria sembra orientarsi sempre di più verso la digitalizzazione.
Proprio per ascoltare le istanze delle associazioni venatorie, gli uffici regionali hanno organizzato un incontro con i rappresentanti dei cacciatori per la prossima settimana, nel quale verranno illustrati tempi e modalità con cui la Regione Umbria introdurrà il tesserino venatorio digitale.
Proprio i ritardi nella rendicontazione degli abbattimenti nei tesserini venatori aveva portato al braccio di ferro sulla preapertura alla tortora, risolto poi con l’esordio dell’app. Che però, alla prova dei fatti, ha mostrato diverse lacune, almeno per come era stata predisposta.
La delibera sul cinghiale
Una convocazione fatta a poche ore dall’approvazione della delibera con cui la Giunta regionale ha inteso semplificare le procedure per gli abbattimenti dei cinghiali. Un provvedimento che, lamentano i rappresentanti dei cacciatori, ma anche degli ambientalisti, che non è stato concordato con le associazioni. Esprimendo – al di là delle differenti vedute sulle strategie più efficaci per ridurre il numero dei cinghiali – perplessità sulle procedure di controllo.