“L’ENPA sequestra il mio cane da caccia che sarebbe tornato da solo”

Articolo – “Si è arrivati all’eccesso del protezionismo! Ieri pomeriggio mi sono fatto una passeggiata con due dei miei cani regolarmente detenuti nei pressi di Capodacqua, frazione di Capestrano, per far sgranchire le gambe ai miei ausiliari. Ad un certo punto i cani hanno sentito la presenza di qualche selvatico, si sono allontanati e prontamente sono stati richiamati, ma uno non è tornato. Siccome il luogo non era lontano da casa per il cane non sarebbe stato difficile ritrovare la mia abitazione, anche se un po’ di paura e preoccupazione mi ha assalito visto che in giro ci sono le predazioni da lupo. Stamattina la scoperta sconcertante: l’Enpa di Ofena posta la foto della mia cagna Brena su Facebook con un appello del ritrovamento”.

La denuncia arriva da Dino Rossi, imprenditore agricolo di Ofena (L’Aquila) noto per le sue battaglie a difesa dell’agricoltura e della caccia.

“Non è la prima volta che questa cagna viene prelevata da persone del paese che poi mettono annunci. La cagna è molta conosciuta in zona, risulta essere la mascotte degli operai che vengono a lavorare nei vigneti della zona, è molto dolce e affettuosa, si avvicina alle persone senza timore e sale facilmente sulle auto”.

“Vorrei dire alle persone che il troppo protezionismo fa male, i cani hanno un padrone e se nessuno li preleva tornano dal loro amico. Domani inoltrerò una denuncia ai carabinieri per sequestro di animali ed eccesso di protezione, perché non può essere che una persona non è più libera di portare il proprio cane a spasso che subito qualcuno lo sequestra e poi magari ti va anche a denunciare per abbandono”, conclude.

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