Elezioni Lazio, Francesco Rocca: “Cinghiali? Se si devono abbattere, lo faremo”
Dopo le parole di Francesco Rocca sull’eventuale abbattimento dei cinghiali, gli animalisti sono sul piede di guerra. OIPA: “Inquietante”.
Articolo – È polemica su Francesco Rocca, candidato del centro-destra alla Presidenza della Regione Lazio, dopo avere rilasciato alcune dichiarazioni sull’emergenza cinghiali.
“Bisogna intervenire, ci deve pensare la Forestale, ma è un argomento da prendere di petto. C’è un tema di sicurezza stradale, sui rifiuti, sanitaria e agricola, e per risolvere questo tema urgente farò tutto quello che potrò. Sono molto laico: se si devono abbattere, si abbatteranno, lo dico a rischio di perdere qualche voto, ovvio che l’abbattimento deve essere l’extrema ratio, si troveranno poi modi per fare ripopolamento altrove“, ha affermato l’ex Presidente della Croce Rossa Italiana (CRI) durante la trasmissione “Un Giorno da Pecora” su RAI Radio1.
Le frasi di Francesco Rocca non sono piaciute, però, all’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA).
“Negli anni Cinquanta, le Amministrazioni Locali avviarono pratiche di ripopolamento a uso e consumo dei cacciatori che lamentavano la mancanza di selvaggina. Furono immessi cinghiali provenienti da Ungheria, Cecoslovacchia e Polonia, esemplari di grosse dimensioni e molto prolifici. Se non fossero stati introdotti allora e nei decenni successivi, non assisteremmo ora a questa sorta di caccia alle streghe. Quindi, ci stupisce quanto affermato dal candidato Francesco Rocca. Il cinghiale autoctono era meno fecondo e meno vorace di quanto lo sia oggi e il suo impatto sull’ambiente minimo. L’avere riesumato il concetto di “ripopolamento” preoccupa e inquieta“, ha dichiarato Alessandro Piacenza, Responsabile Fauna Selvatica dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA).